Commercialisti, radiografia della professione

In crescita le società tra professionisti. Si amplia il divario reddituale Nord-Sud dei professionisti: quello in Trentino Alto Adige è 4,2 volte più alto della Calabria. 

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Il Rapporto 2021 segna un’inversione di tendenza importante nella dinamica degli iscritti all’Albo dei commercialisti e in quella degli iscritti al Registro praticanti. Nel primo caso, il tasso di crescita annuale, sceso nel 2019 a +0,1%, nel 2020 è risalito a +0,4%. Nel secondo caso, dopo un lungo periodo di continui decrementi, si registra una crescita pari a +4,3% facendo segnare una netta discontinuità.

Gli Esperti contabili continuano la crescita a due cifre portandosi a 1.743 iscritti, +21,3% rispetto a un anno prima. Le società tra professionisti crescono anch’esse a doppia cifra raggiungendo le 1.184 unità, +17,9% sul 2019. Tra gli iscritti all’Albo, la sezione A è in crescita dello 0,3% contro il -0,1% del 2019.

Sul piano territoriale, invece, si conferma ancora una volta l’andamento asimmetrico Nord-Sud che interessa l’andamento delle iscrizioni all’Albo in atto già da diversi anni. Ad una crescita degli iscritti al Nordpari a +0,9%, fa da contraltare una crescita al Sud di appena 0,1%. Questo andamento genera un’ulteriore riduzione del divario nel rapporto abitanti/iscritti tra Sud e Nord che scende a 497, 548 al Nord e 460 al Sud che diventano 410 nelle sole regioni meridionali, al netto delle Isole.

Il reddito professionale netto medio dei commercialisti nel 2020 continua ad aumentare anche se a un ritmo decisamente più lento rispetto al 2019. Il tasso di crescita annuale passa, infatti, dal +2,6% al +0,5% e il valore medio sale a 61.237 euro superando in tal modo il livello del 2009 (61.138 euro). Il reddito mediano, invece, cresce, del 2,3% portandosi a 35.255 euro pari al 57,6% di quello medio e recuperando terreno, quindi, rispetto al 56,5% di un anno prima. Il reddito medio cresce a Sud (+4,5%), mentre cala a Nord (-0,3%); anche il reddito mediano, a differenza di un anno fa, cresce al Sud (+5,8%) e cala, invece, al Nord (-3,2%).

Rispetto al 2008, il reddito professionale netto medio è aumentato del 2,3%, mentre lo stesso espresso in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, è diminuito del 10,2%. È importante, perciò, ricordare che, nello stesso periodo, il Pil nominale è aumentato del 10,9%, mentre il Pil reale è diminuito del 3,9%.

Il reddito medio del Sud è il 40,2% di quello del Nord (dal precedente 38,4%). Il divario si riduce sensibilmente, invece, se si osserva il reddito mediano: quello del Sud è il 45,9% di quello del Nord, quasi 4 punti in più dello scorso anno. Il divario a livello regionale è massimo tra Calabria (27.102) e Trentino Alto Adige (113.842): il reddito medio del Trentino è 4,2 volte quello della Calabria (da 4,4 dello scorso anno).

La dinamica degli iscritti all’Albo: +0,4% nel 2020, ma +11% dal 2007. In tredici anni, gli abitanti per iscritto passano da 555 a 497 e le imprese da 50 a 43. Nel corso del 2020, gli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili sono aumentati di 523 unità pari ad una crescita percentuale dello 0,4% sul 2019. In tredici anni, gli iscritti all’Albo sono aumentati di 11.799 unità, +11% sul 2007. Nello stesso periodo, la popolazione italiana è diminuita dello 0,6%, mentre l’occupazione è diminuita del 4,1% e le imprese attive sono aumentate del 2,3%. Ciò ha determinato un calo significativo del rapporto tra la popolazione e gli iscritti, passato in undici anni da 555 a 497 e del rapporto tra le imprese attive e gli iscritti che nello stesso periodo è passato da 50 a 43.

La presenza femminile negli Ordini territoriali dei commercialisti è piuttosto variabile e tende ad essere più elevata negli Ordini del Nord. In particolare, nel NordEst raggiunge il 36,8% con una punta del 41,5% in Emilia Romagna. Nel Sud la quota di donne scende al 30,2% con il valore più basso in Campania (26,3%).

Anche per i giovani, nel Nord, si registrano livelli più elevati (20,4%) rispetto al Sud (15,9%). Da segnalare come la quota di donne continui ad aumentare di anno in anno (+0,2%), mentre quella dei giovani tende a diminuire progressivamente.

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