Secondo l’Istat, l’Italia va a passi veloci verso la crisi demografica molto accentuata, tanto che entro la fine del secolo il Paese potrebbe dimezzare i propri abitanti, passando dagli attuali 59 milioni a circa 30 milioni di persone. Una situazione che apre scenari problematici per la sostenibilità economica del Paese, anche in considerazione che nel prossimo ventennio, entro il 2040l’Italia potrebbe perdere circa 4 milioni di abitanti e, con essi, calare il proprio Pil di circa 7 punti.
Secondo il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, la crisi demografica italiana non è ulteriormente trascurabile, anche per il continuo calo di nuove nascite, con il 2021 atteso a chiudere ben sotto quota 400.000 nuovi nati, ben sotto le necessità per mantenere invariato il livello demografico del Paese.
Serve quindi un diverso approccio nelle politiche della famiglia, visto che per incrementare la fecondità femminile – oggi ben sotto i due figli per donna – serve attuare una serie di tutele, ad iniziare da una più forte copertura del periodo di assenza dal lavoro delle neo madri, un maggiore importo degli assegni familiari per coprire le maggiori spese che comporta all’interno di una famiglia un figlio e a migliori servizi per garantire la coesistenza e compatibilità tra carichi di famiglia e lavoro.
La crisi demografica non interessa solo l’Italia, ma interessa un po’ tutta l’Europa, anche in considerazione dell’elevazione della prima gravidanza ad oltre 30 anni, 31,9 in Italia, con ciò riducendo anche la possibilità di crescita nel tempo delle dimensioni delle famiglie, con quelle che hanno più di due figli una rarità.
Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.
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