L’Italia alla rovescia, un paese capovolto, dove i criminali sono i buoni e i buoni si trasformano in cattivi. Soprattutto agli occhi di uno stato che definire tale è sempre più difficile.
A Roma, una di quelle “risorse” tanto care alla sinistra e al PD di Enrico Letta in particolare l’altro giorno ha pensato bene di girare per le strade della capitale brandendo un coltello da cucina, urlando e minacciando i passanti incontrati. Scatta l’allarme e la polizia circonda la “risorsa” con quattro-cinque operatori che però è lungi dal calmarsi, anzi: brandendo il coltello e dando chiari segnali di aggressivitànei confronti dei poliziotti (come si vede nel filmato), continua a scappare fintanto che un poliziotto gli spara colpendolo ad una gamba facendolo cadere dove è successivamente immobilizzato.
In uno Stato con l’iniziale maiuscola, sarebbero accadute due cose: uno, l’encomio solenne da parte deisuperiori e del ministro all’Interno per avere tutelato l’incolumità dei cittadini; due, una “risorsa” del genere sarebbe da tempo lungi dal poter circolare liberamente armata di coltello per le strade di una città, in galera per i reati già compiuti e rispedito alla casa natia appena scontate le pene.
Ma l’Italia alla rovescia è uno stato, anzi, uno staterello dove i servitori che rischiano la propria incolumità e vita per poco più di 1.500 euro al mese (poco più del doppio di un “poltronista” da Reddito di cittadinanza che, al massimo, rischia le emorroidi o la caduta dal letto o dal divano) passano dalla ragione al torto solo per avere fatto il proprio dovere. Il poliziotto che ha sparato alla “risorsa” dovrà ora affrontare un rischioso iter processuale, con tanto di difesa penale e perizie a carico suo, mentre la “risorsa”, oltre a non essere cacciata in galera buttando via la chiave, sarà difesa d’ufficio con avvocato pagato dallo Stato.
Secondo “Lo Schiacchiasassi” è indispensabile cambiare subito le norme, assicurando a chi difende lo Stato e i cittadini la piena tutela legale, stabilendo che in casi come questo l’inertizzazione di un soggetto a rischio con gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine è sempre legale e dovuta. Soprattutto, serve che l’immigrazione sia finalmente fortemente regolata, evitando che “risorse” come queste, purtroppo sempre più diffuse, possano continuare a circolare indisturbate nel Paese.
Ne va della serietà e dell’autorevolezza di un qualcosa che si definisce Stato.
Ecco come la matita graffiante di Domenico La Cava interpreta la situazione.
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