Lavoro ed automazione: l’impatto dei robot sull’essere umano

L’intelligenza artificiale applicata all’automazione protagonista della Quarta rivoluzione industriale.

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Stiamo vivendo un’epoca in cui lo sviluppo tecnologico sta portando ad enormi cambiamenti su diversi e svariati settori della nostra vita con la diffusione di robot. Il crescente legame tra mondo umano e digitale ha portato alla nascita del concetto di “Quarta Rivoluzione Industriale”. Questa rivoluzione nasce e affonda le proprie radici nelle tre precedenti Rivoluzioni Industriali. Infatti non è altro che un recente progresso iniziato secoli fa. Uno dei settori più colpiti da questo punto di vista è quello lavorativo. In particolar modo quello industriale e/o di produzione. L’intelligenza artificiale e la robotica continuano a crescere esponenzialmente. Tutto questo preoccupa e non poco la forza lavoro. Scienziati, ricercatori ed esperti invece sono convinti che le nuove competenze di automazione siano in grado di portare solo benefici, creando nuove opportunità.

Cosa s’intende per automazione?

Per automazione s’intende il sistema di controllo che gestisce le macchine e i conseguenti processi. Riduce la necessità dell’intervento dell‘essere umano in seguito ad operazioni ripetitive, complesse e/o pericolose. Questo sistema, spesso attraverso un robot programmabile, permette alle macchine di funzionare in maniera completamente autonoma. Solo nel 5% dei casi l’automazione può sostituire completamente l’essere umano da lavori di tipo fisico. La situazione cambia invece per le mansioni in cui avviene un’elaborazione di dati.

Per quanto riguarda le mansioni fisiche è fondamentale ricordare che i robot e le macchine hanno dei limiti. L’intelligenza emotiva, la creatività e anche il ragionamento, sono caratteristiche fondamentali dell’essere umano. Peculiarità difficilmente programmabili. Per questo motivo ci sono ancora diversi dubbi su questa possibilità.

Invece contrariamente, secondo gli stessi studi la raccolta e l’elaborazione dati potrebbe portare ad aumento di produttività pari all’1,4%. Il lavoro amministrativo occupa un quantitativo non indifferente di tempo. L’intelligenza artificiale potrebbe accorciare le tempistiche e garantire una maggiore resa in termini di qualità. L’essere umano è soggetto a distrazioni e stanchezza mentale che potrebbero compromettere il risultato del lavoro.

Probabilmente l’automazione sarà in grado di creare nuove occupazioni e posti di lavori in svariati settori di tipo tecnologico. Prendiamo come esempio l’industria di applicazioni. È un genere d’industria sviluppatasi con l’avvento degli smartphone e che oggi garantisce abbondantemente ad oltre 10 milioni di persone un lavoro. Probabilmente nel prossimo decennio, ci sarà un 10% di posti di lavoro in più in settori ad ora sconosciuti, ancora in fase di sviluppo.

Si prevede comunque una crescita futura dell’automazione dell’intelligenza artificiale (IA) in ambito lavorativo pari al 60%. Ultimamente abbiamo assistito ad alcuni esempi concreti.

L’intelligenza artificiale sta già sostituendo l’uomo?

Come abbiamo specificato pocanzi, in questo ultimo periodo abbiamo assistito ad esempi lampanti di robot che hanno sostituito l’uomo in alcuni settori lavorativi, sottolineandone quindi la crescita.

Nel 2017 è stato lanciato da una startup svedese “Moby Mart”. Un supermercato mobile e completamente automatizzato che vende articoli di consumo giornaliero. Pane, pasta, latte, detersivi e tanto altro.

È stata progettata un’app chiamata “CureSkin”. Tramite una semplice foto caricata sull’applicazione, sarai in grado di conoscere eventuali problemi della pelle e quali trattamenti effettuare. In modo da monitorare costantemente il proprio stato di salute. Non sarà quindi necessario richiedere una visita da un medico dermatologo con il timore di lunghe ed estenuanti attese.

Sicuramente l’automazione nel mondo è in crescita. Ci sono tantissimi settori che stanno beneficiando di questo sistema. Ma non è minimamente pensabile però che la macchina sostituisca completamente l’essere umano in tutti i settori. Le emozioni e la ragione sono fattori che un robot non può acquisire. Probabilmente nel futuro prossimo ci sarà una coesistenza tra il mondo umano e quello robotico con un’equa suddivisione delle mansioni e dei ruoli, al fine di garantire un’efficienza alta in qualsiasi settore lavorativo.

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