Il mondo della Casse Rurali Trentine sta cambiando in profondità, con una serie di fusioni per rafforzare il sistema creditizio cooperativo, ma senza mutare la filosofia di fondo, ovvero l’essere vicino alla comunità locale, alle famiglie, alle imprese e alle Partite Iva, puntando più sulla conoscenza diretta dei clienti che su logiche dettate dagli algoritmi.
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In questo contesto, il Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine si pone l’obiettivo di diffondere i valori tipici del credito cooperativo, sfruttando le risorse derivanti dalla cessione dell’azienda Phoenixinformatica delle Casse Rurali al Gruppo Cassa Centrale. Risorse ingenti che, secondo il presidente del Fondo, Silvio Mucchi, servono per continuare e migliorare la presenza nella società locale del credito cooperativo.
Nell’intervista a “Focus”, il presidente Mucchi presenta il Fondo Comune e le future iniziative.
«Il Fondo Comune è una realtà che esiste da tempo in Trentino che nel tempo si è modificata, passando da società informatica a società di promozione del marchio Casse Rurali Trentine. Il Fondo Comune è diventato la leva di promozione di tutto quanto fanno le Casse Rurali Trentine sul territorio, sostenendone l’attività in modo trasversale – sottolinea Mucchi -. Tramite il Fondo Comune puntiamo a valorizzare la presenza del credito cooperativo trentino sulle iniziative di valenza provinciale, come quelle culturali ad iniziare dal Mart con cui abbiamo appena sottoscritto una collaborazione».
L’iniziativa del Fondo Comune non cancella l’attività delle singole Casse Rurali: «le Casse Rurali Trentine esistono da 120 anni e da sempre hanno destinato sempre il 30% degli utili netti al territorio – ribadisce Mucchi – e questo è un modo concreto per restituire al territorio quello che dà alla Cassa Rurale in termini di fiducia. Quanto alle iniziative del Fondo Comune, queste possono essere richieste non tanto come rogazione, ma per valorizzare ulteriormente il marchio Casse Rurali Trentine».
Con la nuova leva del Fondo Comune «il sistema delle Casse Rurali Trentine vogliono ribadire la loro vicinanza alle famiglie e alle imprese del territorio, dove agiscono con un servizio che si basa più sulla conoscenza diretta che sugli algoritmi, dove il ruolo della persona è sicuramente preminente» dice Mucchi con il giusto orgoglio di un cooperatore storico, ribadendo come «il modello cooperativo del credito è ben lungi dall’essere vetusto, anzi, siamo un sistema moderno e capace di rispondere a tutte le esigenze anche grazie al supporto dei servizi di Cassa Centrale. Oltre a questo, s’aggiunge anche il presidio dei servizi bancari sul territorio, realtà periferiche comprese che spesso sono trascurate da altre realtà. Le Casse Rurali Trentine puntano ad essere un interlocutore globale per supportare famiglie, imprese e Partite Iva nello svolgimento delle loro attività, anche con una funzione consulenziale preventiva per evitare problemi a posteriori. Vogliamo essere un partner globale affidabile a servizio delle nostre comunità».
Buona visione.
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