Importanti principi di diritto in materia di pianificazione urbanistica commerciale sono stati affermati dal TAR Friuli Venezia Giulia, in una sentenza in cui l’avv. Luca De Pauli, socio di Ponti & Partners di Udine, ha patrocinato una società che si era vista negare l’approvazione di una variante urbanistica, nonostante un iter procedimentale totalmente favorevole.
Il TAR triestino con la sentenza n. 151/2021 ha premesso come la funzione di pianificazione sia espressione di un potere di natura amministrativa che, pur se ampiamente discrezionale, deve essere esercitato in conformità all’ordinamento positivo, rispondere a criteri di logicità e razionalità, risultare pienamente comprensibile e verificabile dall’esterno.
Nnel contempo – richiamandosi ai più recenti interventi normativi in materia di liberalizzazione delle attività economiche – il Tribunale amministrativo ha ribadito che le scelte di pianificazione dei Comuni non possono essere finalizzate ad impedire l’insediamento di attività commerciali salva la sussistenza di motivi imperativi di interesse generale (art. 1 comma 1, d.l. 24 gennaio 2012, n.1), in quanto, alla luce dei principi in materia di liberalizzazione del mercato dei servizi sanciti dalla direttiva 123/2006/CE, deve oggi considerarsi “vietata ogni previsione limitativa che si risolva in una discriminazione dettata a fini di tutela di altre categorie di esercizi commerciali”, essendo necessario verificare “se i limiti imposti dagli atti di pianificazione urbanistica possano ritenersi correlati e proporzionati a effettive esigenze di tutela dell’ambiente urbano o afferenti all’ordinato assetto del territorio sotto il profilo della viabilità, della necessaria dotazione di standard o di altre opere pubbliche, dovendosi, in caso contrario, reputare che le limitazioni in parola non siano riconducibili a motivi imperativi di interesse generale e siano, perciò, illegittime”.
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