La fine dell’anno ha portato buone notizie per la montagna, messa in ginocchio dalle restrizioni per il Covid-19: il presidente della regione del Veneto, Luca Zaia, il presidente della provincia di Belluno, Roberto Padrin, e il sindaco di Cortina, Gianpiero Ghedina, hanno sottoscritto un accordo che vede i tre enti impegnati a redigere e condividere in tempi brevi un masterplan in vista delle Olimpiadi invernali 2026.
Le Olimpiadi hanno portato a concretizzare la voglia, da parte del pubblico e di imprenditori privati, di intervenire sul territorio montano, per rendere adeguata l’accoglienza al turismo attirato dalla grande festa sportiva, per ottenere la quale tanto si è spesa l’intera comunità, dando prova di grande coesione e di una forza difficilmente intuibile all’inizio della scommessa.
Il governo nazionale ha già stanziato un miliardo per le opere olimpiche, da dividere tra la Lombardia, Trentino, Alto Adige e Veneto. D’intesa tra tutti, al Veneto sono toccate oltre la metà delle risorse per la realizzazione della variante alla strada statale n. 51 di Alemagna a Longarone e Cortina e di alcune altre opere ferroviarie. Questi saranno gli interventi che dovranno essere eseguiti dalla costituenda società partecipata da MIT, MEF e dalle regioni, cui si auspica verranno assegnati poteri speciali per poter portare a compimento le opere in tempo utile per l’appuntamento sportivo di visibilità mondiale.
Queste non sono le uniche necessità del territorio, che per poter accogliere adeguatamente il carosello olimpico in fase di organizzazione da parte della Fondazione Milano-Cortina, costituita dal Governo alla fine del 2019, avrà necessità di attrezzarsi anche di un sistema di mobilità rispettoso dell’abitato, con riduzione della mobilità su gomma privata, quindi parcheggi scambiatori, mobilità alternative slow ed ampie zone a traffico limitato; un’offerta di impianti sportivi adeguata alla domanda, ormai evoluta da nuove peculiarità dei tempi; un’offerta riqualificata di servizi per l’accoglienza, diversa dalle seconde case.
«Dobbiamo essere in grado di arrivare pronti con tutto quanto serve all’appuntamento principale per la nostra montagna nei prossimi anni. Ma non solo – afferma il Governatore Luca Zaia -: dobbiamo saper cogliere l’opportunità di questo evento affinché quello che realizziamo non sia solo per le Olimpiadi Invernali 2026, ma sia soprattutto il motore per la sostenibilità futura del nostro territorio. Il 2026, e gli anni di preparazione che lo precederanno possono anche costituire il momento di un nuovo rinascimento per tutta la montagna, prima martoriata dalla tempesta Vaia e oggi messa in croce dal Covid-19».
Per Zaia «i tre enti si sono trovati d’accordo sulla necessità di riunirsi attorno ad un tavolo al fine di redigere un documento condiviso, che possa contenere l’intera strategia di sviluppo di quanto necessario, comprendente opere pubbliche ed interventi privati, tutti messi in connessione, in un’unica visione, per una sola regia, al fine di offrire i massimi effetti alle risorse finanziarie, ma non solo finanziarie, che verranno investite. L’Italia sconta sempre un gap rispetto ad altri paesi europei per la mancanza di pianificazione e programmazione. Questa volta gli enti locali vogliono dimostrare che tutto ciò che si andrà a realizzare sul nostro territorio fa parte di un tassello ben studiato ed integrato in una visione ben più generale del solo evento olimpico. La volontà politica è quella che queste olimpiadi possano essere l’occasione ed il volano per il sostegno alla nostra montagna, che parte dalla nostra Perla delle Dolomiti, Cortina, ma che poi faremo in modo che contagi l’intero territorio».
Gli uffici dei tre enti hanno già cominciato informalmente a lavorare attorno al masterplan delle Olimpiadi Invernali 2026, raccogliendo dati ed analisi territoriali, al fine di costruire il disegno di sviluppo, rigenerazione e riqualificazione dei prossimi 30 anni. Ci si metterà a lavorare subito dopo le feste per poter arrivare entro l’estate alla definizione ed approvazione della strategia condivisa.
La regione, intanto, al fine di non perdere tempo prezioso, ha chiesto al MIT, ed ottenuto, già da quest’estate, l’assegnazione dei fondi ad ANAS per avviare le progettazioni dei due interventi di variante alla SS 51 a Longarone e Cortina e questo ha permesso da settembre scorso l’avvio delle operazioni di progettazione.
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