Le multiutility di Emilia-Romagna e di Trieste-Padova annunciata il 17 dicembre scorso è diventata pienamente attiva
La fusione tra la multiutility emiliana Hera e la triestino-padovana Acegas-Aps annunciata al mercato lo scorso 17 dicembre è attiva a far data dal 1 gennaio 2013. A seguito dell’efficacia della fusione, secondo una nota diffusa da Hera, l’utility bolognese lancerà un’Opa totalitaria su Acegas-Aps, con l’obiettivo del ritiro di quest’ultima dal listino di Piazza Affari.
L’operazione assumerà la forma di un acquisto e scambio di azioni, come già annunciato lo scorso 25 luglio, che vede Hera mettere sul piatto una cifra complessiva di 5,57 milioni di euro, pari a 0,27 euro per azione in contanti, più 84,83 milioni di nuove azioni, da offrire con un rapporto di concambio di 4,15 titoli ad 1.
Attualmente Hera controlla il 62,691% del capitale di Acegas-Aps, che prima della fusione perfezionata ieri era in mano all’omonima holding triestina, controllata al 50,1% dal comune di Trieste e al 49,9% dal comune di Padova, con cui Hera aveva sottoscritto lo scorso 10 dicembre un patto parasociale. Gli altri azionisti rilevanti di Acegas-Aps sono la Fondazione Caritrieste (7,5%), Equiter (3,43%) e Star Fund (2,36%).
Oggetto dell’offerta di Hera sono 20,39 milioni di azioni ordinarie di Acegas-Aps, pari al 37,09% del capitale, con un rapporto di concambio di 4,14 azioni Hera di nuova emissione del valore di 1 euro per ogni titolo Acegas-Aps, più un corrispettivo in denaro di 0,27 euro per azione rilevata, per un totale massimo di 5,57 milioni di euro. Per fare fronte all’offerta, l’assemblea straordinaria degli azionisti di Hera aveva deliberato lo scorso 15 ottobre un aumento di capitale da 84,83 milioni di euro. Dopo l’operazione, grazie allo scambio azionario previsto, gli attuali azionisti di Acegas-Aps controlleranno una quota pari al 6,31% di Hera.