Giorgetti: “tassa iniqua che tarpa la possibilità di nuovi investimenti”
Le tasche degli italiani e delle aziende sono ancora scosse dagli effetti legati al pagamento dell’ultima rata dell’Imu e non si placano le polemiche attorno ad una tassa regressiva applicata in modo iniquo. Il caso degli 86.000 euro richiesti e ottenuti dallo Stato ad un ente come la Torre della ricerca della Città della Speranza di Padova hanno nuovamente dato fuoco alle contestazioni.
“Far pagare l’Imu alla Torre della Ricerca della Città della Speranza è uno scandalo, ma non è l’unico legato a questa tassa iniqua e mal congegnata. Segnalo infatti che anche gli alloggi sociali delle Ater venete la devono pagare e che questo è costato 10.462.000 euro nel solo 2012, una realtà vergognosa”. Con queste parole, l’assessore regionale all’edilizia abitativa del Veneto, Massimo Giorgetti, pone all’attenzione generale i costi che derivano dall’Imu per le case popolari gestite dalle Ater.
“Ci costringono a buttare dalla finestra una cifra ingente – incalza Giorgetti – con il solo risultato di rendere impossibili nuovi investimenti che con quei soldi si sarebbero potuti fare. E a nessuno può sfuggire come, in un momento di così profonda crisi, nuove case di edilizia pubblica potrebbero essere d’aiuto alle famiglie che hanno perduto lavoro e reddito”.
Giorgetti prosegue sottolineando come a tutto ciò “s’aggiunge l’assurdità della rinuncia da parte dello Stato della sua quota rispetto ai Comuni, con questi ultimi che ora reclamano la possibilità di incamerarla. Un pasticcio questa Imu – conclude Giorgetti – da qualsiasi parte la si prenda. Al mondo delle Istituzioni e della società civile che si sta battendo per la Torre della Ricerca, chiedo un impegno ed un sostegno per una battaglia altrettanto significativa, come quella per consentire alle Ater di investire sul futuro della casa pubblica in Veneto”.