Nel secondo trimestre 2020, secondo l’Istat le condizioni della domanda e le misure di contenimento dell’epidemia di Coronavirus determinano un calo senza precedenti degli indici del fatturato delle imprese dei servizi. La flessione registrata nel secondo trimestre, in termini sia congiunturali (-21,0%) sia tendenziali (-26,2%), è la peggiore dall’inizio delle serie storiche (disponibili dal 2001).
I cali del fatturato hanno colpito tutti i settori rilevati, risultando particolarmente marcati in quelle attività maggiormente interessate dai provvedimenti di chiusura per il contenimento dell’emergenza sanitaria, quali quelle legate alla filiera del turismo (Attività delle agenzie di viaggio -93,0%, Alloggio -88,3%, Trasporto aereo -79,1%, Attività dei servizi di ristorazione -64,2%) e del commercio di autoveicoli (-43,9%).
L’indice del fatturato dei servizi nel secondo trimestre 2020 registra variazioni congiunturali negative: le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione mostrano un crollo del 62,6%. Forti cali contraddistinguono anche il Trasporto e magazzinaggio (-27,8%) e le Attività professionali, scientifiche e tecniche (-23,2%). Flessioni ampie, seppure più contenute, caratterizzano il Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (-16,3%) e i Servizi di informazione e comunicazione (-6,7%).
«Preoccupano i dati Istat sul fatturato delle imprese dei servizi, che registrano un calo senza precedenti nel secondo trimestre 2020, alla luce del non fatto da parte del governo BisConte per aiutare l’impresa italiana a risollevarsi dall’emergenza Coronavirus – afferma il commercialista Massimo Bitonci, deputato della Lega in Commissione Finanze alla Camera -. Purtroppo, prevedevamo questi dati quando il 20 agosto il governo ha fatto pagare saldo e acconto delle imposte a milioni di partite IVA per più di 8 miliardi di versamenti. Di fatto migliaia di attività, subissate di scadenze, imposizioni fiscali e prive di liquidità, a settembre rischiano il fallimento, mentre il governo chiede loro soldi. L’esecutivo BisConte sarà direttamente responsabile di questo dramma se non prende in considerazione la nuova “pace fiscale”, sul modello di quella del Dl fisco 2018 della proposta dalla Lega, e un deciso taglio delle tasse per dare fiato agli italiani».
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