Crescono gli occupati grazie agli investimenti agevolati in tecnologie 4.0

L’analisi del Centro Studi Confindustria evidenzia come l’iperammortamento sia stato positivo sull’economia nazionale e sulla trasformazione del sistema manifatturiero italiano.

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L’analisi del Centro studi Confindustria e della Direzione studi e ricerche economico fiscali del ministero dell’Economia e delle Finanze, fino ad oggi circoscritta alle imprese che hanno investito in tecnologie 4.0 nel 2017, suggerisce che l’iperammortamento abbia avuto un impatto positivo sulla trasformazione digitale del sistema produttivo italiano, e che ciò abbia contribuito in maniera significativa alla crescita dell’occupazione nelle imprese coinvolte dalla misura. 

Numerose le evidenze emerse a supporto di queste conclusioni: I) l’ammontare significativo degli investimenti in tecnologie 4.0, che segnala una forte vitalità del sistema produttivo italiano; II) il forte coinvolgimento delle realtà produttive di piccola e media taglia, dalle quali non si può prescindere per rilanciare la competitività aggregata dell’economia nazionale; III) il forte coinvolgimento di imprese che fino al 2017 presentavano livelli molto bassi di digitalizzazione, e che quindi, grazie all’agevolazione, hanno intrapreso un processo di trasformazione tecnologica in linea con le attuali sfide competitive che il sistema industriale è chiamato ad affrontare; IV) l’alto grado di complementarietà tra investimenti in tecnologia e in capitale umano, trasversale al sistema delle imprese e ai territori, e che avvantaggia soprattutto (ma non solo) i lavoratori più giovani. 

Al tempo stesso, l’analisi ha messo in luce la ridotta attivazione di domanda di lavoro per le figure professionali più qualificate da parte della maggioranza delle imprese di piccola e media taglia. Inoltre, la forte concentrazione geografica degli investimenti agevolati nelle tecnologie 4.0 nelle regioni del Centro-Nord, che riflette di per sé la distribuzione asimmetrica dell’attività manifatturiera sul territorio nazionale, implica potenzialmente un ulteriore aumento dei divari di sviluppo tra Nord e Sud del Paese. 

Fondamentale sarà continuare il monitoraggio della misura fiscale per gli anni successivi al 2017, così da verificare se e in che misura quanto appena delineato trovi riscontro tra le imprese che hanno beneficiato dell’agevolazione fiscale negli anni più recenti, e approntare, ove necessario, gli opportuni interventi di politica industriale. 

A questo link è consultabile lo studio nella versione integrale.

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