Redditometro, si rischia una maggiore tassazione

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Secondo lo studio della Cgia di Mestre, nel peggiore dei casi l’imposizione cresce fino a 9.000 euro in più

Anche se la nuova versione non è ancora operativa, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre è già in grado di fare una prima stima degli effetti economici che produrrà l’applicazione del redditometro sulle tasche degli italiani, siano essi lavoratori dipendenti, autonomi o pensionati. Purtroppo, le conseguenze rischiano di essere molto pesanti: ad esempio, con un maggior reddito stimato dal fisco pari a 10.000 euro, se il contribuente raggiunge l’accordo con l’Agenzia delle Entrate che gli sconta il reddito imponibile del 5%, tra maggiori imposte e sanzioni ridotte dovrà versare tra i 4.250 euro circa fino a 5.640 euro. Se, invece, non accetta la proposta degli uomini del fisco e fa ricorso alla Commissione tributaria e alla fine dei due gradi di giudizio perde, il contribuente dovrà versare all’Erario tra i 6.815 e gli 8.906 euro. Le simulazioni, sottolinea l’Ufficio studi della Cgia, sono state fatte su 3 tipologie reddituali: 20.000 euro, 40.000 euro e 80.000 euro. Al di sotto dell’ultima soglia, ricordano dalla Cgia, risultano il 98% del totale dei contribuenti italiani.

Nel caso, invece, si raggiunga un “compromesso” con l’Agenzia delle Entrate che riduca il reddito imponibile accertato del 20%, tra maggiori imposte e sanzioni ridotte il contribuente dovrà versare tra i 3.366 euro fino a 4.750 euro. Se, invece, non accetta la mediazione avanzata dal fisco e fa ricorso alla Commissione tributaria e alla fine dei due gradi di giudizio ne esce “sconfitto”, il contribuente dovrà versare all’Erario, come nel caso precedente, fino ad un massimo di 8.906 euro.

Il nuovo redditometro fra qualche mese è destinato a cambiare radicalmente il rapporto tra il fisco e i contribuenti italiani. Il primo avrà la possibilità di “costruire” a tavolino i redditi dei secondi sulla base delle spese che questi ultimi hanno effettuato, anche per mezzo di una serie di indici fissati a priori. Nel caso in cui il reddito presunto dall’amministrazione superi di almeno il 20% di quello dichiarato, il fisco convoca il contribuente per chiedere di giustificare lo scostamento tra le spese effettuate e il reddito dichiarato.

Per Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia, “la normativa limita la possibilità di dimostrare che le spese realizzate dal contribuente siano avvenute con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta. Inoltre, sarebbe auspicabile che si stabilisse il carattere di presunzione semplice di questo nuovo strumento, permettendo al contribuente di discutere anche su come sono state conteggiate le maggiori richieste avanzate dal fisco. Infine, il giudice tributario dovrebbe essere messo nelle condizioni di avere un’ampia possibilità di giudizio anche nella valutazione dei risultati a cui giunge l’Agenzia delle Entrate con il nuovo redditometro”. Il rischio è che sia lo Statuto dei contribuenti che la parità tra fisco e contribuenti vada definitivamente a farsi benedire, incentivando la crescita del “nero” e la fuga all’estero di tutte le attività che possono farlo.


CASO 1: l’Agenzia delle Entrate rileva un maggior reddito stimato con il redditometro o con lo spesometro pari a 10.000 euro

Si è ipotizzato che sia in fase di accertamento con adesione che di mediazione tributaria il contribuente abbia ottenuto una riduzione dell’imponibile del 5%

(valori in euro)

LE VARE FASI

I COSTI*
(IRPEF e relative addizionali e sanzioni)

REDDITO DICHIARATO

   20.000

   40.000

   80.000

SITUAZIONE PRE APPLICAZIONE DEL REDDITOMETRO

Le imposte dovute nella dichiarazione dei redditi a fronte del reddito dichiarato

IRPEF

3.629

11.018

27.570

Addizionali IRPEF regionale e comunale

306

611

1.222

Totale imposte

3.935

11.629

28.792

DOPO APPLICAZIONE REDDITOMETRO: IL FISCO INVITA IL CONTRIBUENTE AL CONTRADDITORIO

(calcolo delle imposte con il maggior reddito stimato dall’Agenzia delle Entrate)

 

Totale imposte (Irpef e relative addizionali)

7.342

15.917

33.245

Maggiori imposte accertate

3.407

4.287

4.453

Sanzione (100% delle imposte)

3.407

4.287

4.453

SE IL CONTRIBUENTE ACCETTA LE RICHIESTE DEL FISCO (+10.000 € di maggior reddito) E PAGA SUBITO

Totale imposte e sanzioni ridotte al 16,6%

3.975

5.002

5.195

% sul maggior reddito stimato

39,8%

50,0%

51,9%

SE IL FISCO, SULLA BASE DELLE CONTRODEDUZIONI DEL CONTRIBUENTE, RIDUCE DEL 5% IL REDDITO IMPONIBILE

Totale imposte e sanzioni ridotte al 33,3%

4.257

5.431

5.640

% sul maggior reddito stimato

42,6%

54,3%

56,4%

% sul maggior reddito pattuito

44,8%

57,2%

59,4%

IL CONTRIBUENTE NON ACCETTA LA RIDUZIONE DEL 5% PROPOSTA DAL FISCO. PER INIZIARE IL CONTENZIOSO DEVE PRESENTARE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE UN RECLAMO. SE CHIUDE ACCETTANDO UNA RIDUZIONE DEL REDDITO STIMATO SEMPRE DEL 5%, PAGHERA’ LE IMPOSTE PIU’ LE SANZIONI RIDOTTE AL 40%

Totale imposte e sanzioni ridotte al 40%

4.470

5.702

5.922

IL CONTRIBUENTE NON ACCETTA E RICORRE ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA. ALLA FINE DEL PROCESSO IL CONTRIBUENTE PERDE, IN QUESTO CASO PAGHERA’

Totale imposte e sanzioni applicate nella misura piena

6.815

8.575

8.906

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre

(*) Il calcolo delle addizionali regionale e comunale IRPEF è stato effettuato applicando l’aliquota media pari rispettivamente al 1,179% e al 0,349%. Inoltre, le sanzioni applicabili nelle varie fasi della lite sono state conteggiate facendo riferimento al minimo editale. Non sono stati considerati gli interessi passivi e le competenze per il consulente che assiste il contribuente.


CASO 2: l’Agenzia delle Entrate rileva un maggior reddito stimato con il redditometro o con lo spesometro pari a 10.000 euro

Si è ipotizzato che sia in fase di accertamento con adesione che di mediazione tributaria il contribuente abbia ottenuto una riduzione dell’imponibile del 20%

(valori in euro)

LE VARE FASI

I COSTI*
(IRPEF e relative addizionali e sanzioni)

REDDITO DICHIARATO

   20.000

   40.000

   80.000

SITUAZIONE PRE APPLICAZIONE DEL REDDITOMETRO

IRPEF

3.629

11.018

27.570

Le imposte dovute nella dichiarazione dei redditi a fronte del reddito dichiarato

Addizionali IRPEF regionale e comunale

306

611

1.222

Totale imposte

3.935

11.629

28.792

DOPO APPLICAZIONE REDDITOMETRO: IL FISCO INVITA IL CONTRIBUENTE AL CONTRADDITORIO

(calcolo delle imposte con il maggior reddito stimato dall’Agenzia delle Entrate)

Totale imposte (Irpef e relative addizionali)

7.342

15.917

33.245

 

Maggiori imposte accertate

3.407

4.287

4.453

Sanzione (100% delle imposte)

3.407

4.287

4.453

SE IL CONTRIBUENTE ACCETTA LE RICHIESTE DEL FISCO (+ 10.000 € di maggior reddito) E PAGA SUBITO

Totale imposte e sanzioni ridotte al 16,6%

3.975

5.002

5.195

% sul maggior reddito stimato

39,8%

50,0%

51,9%

SE IL FISCO, SULLA BASE DELLE CONTRODEDUZIONI DEL CONTRIBUENTE, RIDUCE DEL 5% IL REDDITO IMPONIBILE

Totale imposte e sanzioni ridotte al 33,3%

3.366

4.573

4.750

% sul maggior reddito stimato

33,7%

45,7%

47,5%

% sul maggior reddito pattuito

42,1%

57,2%

59,4%

IL CONTRIBUENTE NON ACCETTA LA RIDUZIONE DEL 5% PROPOSTA DAL FISCO. PER INIZIARE IL CONTENZIOSO DEVE PRESENTARE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE UN RECLAMO. SE CHIUDE ACCETTANDO UNA RIDUZIONE DEL REDDITO STIMATO SEMPRE DEL 5%, PAGHERA’ LE IMPOSTE PIU’ LE SANZIONI RIDOTTE AL 40%

Totale imposte e sanzioni ridotte al 40%

3.535

4.802

4.987

IL CONTRIBUENTE NON ACCETTA E RICORRE ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA. ALLA FINE DEL PROCESSO IL CONTRIBUENTE PERDE, IN QUESTO CASO PAGHERA’

Totale imposte e sanzioni applicate nella misura piena

6.815

8.575

8.906

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre

(*) Il calcolo delle addizionali regionale e comunale IRPEF è stato effettuato applicando l’aliquota media pari rispettivamente al 1,179% e al 0,349%. Inoltre, le sanzioni applicabili nelle varie fasi della lite sono state conteggiate facendo riferimento al minimo editale. Non sono stati considerati gli interessi passivi e le competenze per il consulente che assiste il contribuente.