Scottà: “si blocchi “industria dell’anonimato” contraria a etichettatura facoltativa su carni bovine”
Prosegue nell’Europarlamento la battaglia dei rappresentanti italiani ed in particolare dela Lega Nord contro la proposta avanzata dalla Commissione di annacquare sostanzialmente la normativa in tema di etichettatura delle carni bovine, introdotta a seguito dello sanalo sanitario di alcuni anni fa che aveva portato all’embargo della carne, specie quella proveniente da stati con allevamenti infetti, dalle tavole di tutt’Europa.
“La risposta del ministro degli esteri maltese Tonio Borg, per cui ‘il sistema di etichettatura facoltativa verrà mantenuto secondo la legge attuale’ non mi ha convinto molto. Borg ha preferito non entrare nei dettagli, forse perché la questione è particolarmente spinosa, ma non è di risposte evasive che hanno bisogno i nostri agricoltori, semmai di certezze. Proprio quelle che verrebbero a mancare, sulla qualità delle carni bovine, se dovesse essere abrogata l’etichettatura facoltativa” sbotta deciso a dare battaglia sull’etichettatura facoltative delle carni bovine l’on. Giancarlo Scottà, membro in commissione Agricoltura.
L’europarlamentare vittoriese, è intervenuto durante l’audizione al Parlamento europeo attaccando il ministro degli esteri maltese chiamato a succedere all’ex commissario Ue alla salute, John Dalli costretto a dimettersi con l’accusa di tentata concussione o millantato credito, per aver fatto gli interessi di una società maltese in merito ad una futura proposta legislativa sul tabacco. Scottà ha chiesto a Borg se “nel Collegio dei Commissari, si schiererebbe a favore dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine, come la maggior parte degli allevatori e dei consumatori, oppure verso ‘l’industria dell’anonimato’ che con la scusa di ‘risparmi’ burocratici e finanziari, di circa 360.000 euro all’anno, a livello europeo (calcolati dal Gruppo d’Alto Livello), ha convinto la Commissione a presentare una proposta di abrogazione”. E la risposta stata deludente.
“La Lega – ha dichiarato Scottà – è da sempre vicina alla tutela della sicurezza alimentare e della salute dei consumatori. L’etichettatura facoltativa delle carni bovine è stata introdotta nel 2000 proprio per fronteggiare l’allarme BSE e si è poi consolidata nel tempo per dare informazioni precise e certificate ai consumatori”. Le proteste contro la bozza di nuova normativa ha suscitato proteste degli allevatori europei, che non vogliono l’abrogazione dell’etichettatura facoltativa perché ciò aprirebbe la strada ad informazioni di “fantasia”, in etichetta, difficilmente controllabili da parte delle autorità pubbliche, soprattutto per le carni provenienti da Paesi extra-Ue. “proprio per evitare questo scenario con gravi danni agli allevatori nazionali per la concorrenza sleale e dubbi sull’effettiva qualità del prodotto noi daremo battaglia” conclude Scottà.