Gli aumenti di un punto percentuale dell’Iva (aliquote del 10% e del 21%) e la riduzione di un punto dell’Irpef (aliquote del 23 e del 27%) penalizzeranno proprio i meno abbienti. I vantaggi economici maggiori riguarderanno i redditi da 30.000 euro in su
Secondo l’uffici studi della Cgia di Mestre, la “manovra d’autunno” del Governo Monti rischia di fare più danni che benefici, colpendo innanzitutto le fasce meno abbienti della popolazione. I circa 8 milioni di contribuenti italiani che si ritrovano nella cosiddetta “no tax area”, rischiano, con gli aumenti dell’Iva e una diminuzione dell’Irpef, un aumento delle tasse che toccano, per un contribuente senza famigliari a carico, i 23 euro nel 2013 per salire ad un valore massimo, per una famiglia monoreddito con moglie e figlio a carico, a 60 euro nel 2014.
“Il pericolo che si verifichi questa situazione – dichiara Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre – è molto probabile, visto chi i cosiddetti ‘incapienti’, ovvero quei contribuenti che attualmente non pagano nessuna imposta sui redditi, non avranno nessun beneficio dalla diminuzione dell’Irpef, mentre, come tutti gli altri, si troveranno a subire l’aumento dell’Iva”. Dalla Cgia di Mestre ricordano che i lavoratori dipendenti che rientrano nella “no tax area” sono quelli che dichiarano un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro. Per i pensionati under 75, invece, la soglia reddituale per rientrare nell’area di esclusione dalla tassazione, si abbassa a 7.500 euro all’anno.
La Cgia di Mestre ha preso in esame due diverse tipologie familiari ed ha ipotizzato che in entrambi gli anni presi in esame i consumi e i livelli di reddito rimangano gli stessi del 2012.
Primo caso: single senza familiari a carico. Un single senza familiari a carico con 8.000 € di reddito si troverà, nel 2013, a pagare 23 euro in più rispetto al 2012. Nel 2014, invece, la maggiore tassazione rispetto al 2013 salirà a 47 euro, visto che l’incremento dell’Iva partirà dal 1 luglio del 2013 e, quindi, avrà un effetto annuo complessivo solo a partire dal 2014. Man mano che sale il reddito, aumenta progressivamente anche la riduzione della tassazione. Il calo dell’Irpef è più consistente dell’effetto economico legato all’aumento dell’Iva. Il vantaggio fiscale più elevato si raggiunge con 30.000 euro di reddito. Nel 2013, il nostro ipotetico contribuente risparmierà 212 euro, mentre nel 2013 il vantaggio fiscale si abbasserà a 144 euro.
Secondo caso: famiglia monoreddito con moglie e figlio a carico. Per i contribuenti rientranti nella cosiddetta “no tax area” con 8.000 euro di reddito, gli aumenti di imposta oscilleranno tra i 30 euro del 2013 e i 60 euro del 2014. Mentre, come nel caso precedente, i maggiori vantaggi fiscali si raggiungeranno con un livello reddituale annuo di 30.000 euro. Nel 2013 il vantaggio fiscale sarà di 203 euro, nel 2014, invece, sarà di 125 euro.
Contribuente senza famigliari a carico (valori in €)
Reddito |
IRPEF |
Aumento IVA |
Aumento IVA |
Nel 2013 |
Dal 2014 |
||
2012 |
2013 |
Differenza |
|||||
8.000 |
0 |
0 |
0 |
23 |
47 |
+23 |
+47 |
15.000 |
2.112 |
1.962 |
-150 |
40 |
80 |
-110 |
-71 |
20.000 |
3.629 |
3.429 |
-200 |
49 |
99 |
-151 |
-101 |
25.000 |
5.127 |
4.877 |
-250 |
60 |
120 |
-190 |
-130 |
30.000 |
6.884 |
6.604 |
-280 |
68 |
136 |
-212 |
-144 |
50.000 |
15.153 |
14.873 |
-280 |
102 |
204 |
-178 |
-76 |
70.000 |
23.370 |
23.090 |
-280 |
136 |
273 |
-144 |
-7 |
100.000 |
36.170 |
35.890 |
-280 |
186 |
372 |
-94 |
+92 |
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati ISTAT
Nota i calcoli sono stati fatti su redditi da lavoro dipendente
Contribuente con moglie e 1 figlio a carico (valori in €)
Reddito |
IRPEF |
Aumento IVA |
Aumento IVA |
Nel 2013 |
Dal 2014 |
||
2012 |
2013 |
Differenza |
|||||
8.000 |
0 |
0 |
0 |
30 |
60 |
+30 |
+60 |
15.000 |
748 |
598 |
-150 |
50 |
100 |
-100 |
-50 |
20.000 |
2.308 |
2.108 |
-200 |
59 |
117 |
-141 |
-83 |
25.000 |
3.847 |
3.597 |
-250 |
68 |
136 |
-182 |
-114 |
30.000 |
5.626 |
5.346 |
-280 |
77 |
155 |
-203 |
-125 |
50.000 |
14.256 |
13.976 |
-280 |
109 |
218 |
-171 |
-62 |
70.000 |
22.987 |
22.707 |
-280 |
141 |
283 |
-139 |
+3 |
100.000 |
36.170 |
35.890 |
-280 |
191 |
383 |
-89 |
+103 |
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati ISTAT
Nota i calcoli sono stati fatti su redditi da lavoro dipendente