Il 29 ottobre 1969 è la data dell’avvento della rivoluzione della comunicazione, con la prima trasmissione dati tra due computer che avrebbe portato alla creazione del Web e di Internet, avvenuta alle ore 22.30 tra il laboratorio di Leonard Kleinrock a Los Angeles (Ucla), e lo Stanford Research Institute, a 350 miglia di distanza.
L’invio di quei pochi bit d’informazioni attraverso la rete Arpanet – da cui si è poi originata Internet – ha dato vita ad una delle più grandi invenzioni dell’umanità. Internet compie 50 anni, evento che si celebra in tutto il mondo come una delle rivoluzioni più importanti della comunicazione e della vita di ogni persona e in Italia il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Università di Pisa, in collaborazione con ricercatori del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino, hanno organizzato, presso la sede centrale del Cnr, a Roma, un evento scientifico–divulgativo dedicato ai pionieri della Rete e al futuro della ricerca scientifica in questo settore.
All’intervento di apertura del presidente del CNR, Massimo Inguscio, è seguito una sessione storico-celebrativa, con le testimonianze dei ricercatori italiani e statunitensi che contribuirono alla nascita di Internet e all’ingresso dell’Italia nella Rete. Leonard Kleinrock, in una video intervista, ha ripercorso i passi principali del progetto di ricerca Arpanet, mentre Luigi Fratta, che da giovanissimo lavorò proprio in America per collaborare con Kleinrock, ha portato una testimonianza diretta dei primi anni di vita della Rete visti da Ucla. La celebrazione si è conclusa con la testimonianza di Luciano Lenzini, che nel 1986 dall’Istituto Cnuce del Cnr di Pisa ha collegato per la prima volta l’Italia a Internet.
«Il CNR è stato fondamentale nell’avvio di Internet in Italia, tra le prime nazioni al mondo che 33 anni fa, nel 1986, si collegarono alla rete, così come per la sua diffusione di massa grazie al dominio Registro.it, l’anagrafe dei domini “Made in Italy” – afferma il presidente Inguscio -. Il CNR continuerà ad essere protagonista in Italia e in Europa con progetti che coordina nel campo dell’Ict, delle reti e della rivoluzione tecnologica e di conoscenze legate all’aumento esponenziale della velocità di trasmissione e alla protezione dei dati grazie alle applicazioni della meccanica quantistica in campo fotonico e crittografico».
Dal passato al futuro del Web che guarda alla nuova frontiera del calcolo quantistico, in cui le comunicazioni tra computer saranno basate sulle proprietà del mondo degli atomi e delle particelle elementari.
«Stiamo provando a immaginare nuove forme del Web, formate da computer quantistici collegati attraverso comunicazioni molto più veloci e sicure di quelle attuali, grazie alle proprietà del mondo subatomico, come la correlazione istantanea a distanza, il cosiddetto “entanglement quantistico” – sottolinea Inguscio -. Con queste tecnologie potremmo ad esempio trasmettere grandi quantità di dati, come sequenze di Dna, o legati allo studio del clima».
«Abbiamo tanti segnali stimolanti dal mondo della ricerca, l’Internet quantistico rappresenterà un autentico cambio di paradigma – ha spiegato Lenzini -. La teoria c’è già, è la tecnologia che deve adesso fare passi avanti, ad esempio per mantenere i futuri computer quantistici a temperature bassissime, più di quelle dello spazio, indispensabili per il loro funzionamento».
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