Emergenza Vaia: dagli emigranti del Bellunese già raccolte offerte per 40.600 euro

De Bona: «ancora una volta emerge la generosità dei nostri concittadini all’estero». 

0
861
emergenza vaia

Anche gli emigranti bellunesi hanno voluto essere vicini alle loro terre colpite dalla tempesta di fine ottobre, l’emergenza Vaia. Seppur fisicamente lontani, con cuore e mente hanno compreso il momento di difficoltà. E non sono rimasti a guardare: dalla Svizzera, Francia, Lussemburgo, Brasile, Stati Uniti, Croazia, Austria, Germania e da varie parti d’Italia sono giunte numerose donazioni al conto corrente aperto dall’Associazione Bellunesi nel Mondo per aiutare i territori colpiti lo scorso anno dal maltempo.

Dai circoli sparsi per il pianeta (le Famiglie Bellunesi), dai singoli soci e simpatizzanti e da diverse realtà associative anche in giro per il Veneto e per la Penisola, 159 soggetti diversi hanno voluto dar manforte ai comuni che si sono improvvisamente trovati a far fronte a un’emergenza senza precedenti. In totale sono stati raccolti 40.600 euro, distribuiti in un evento nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, a Belluno, a 22 amministrazioni.

«Sono quelle che hanno risposto al nostro appello – ha detto il presidente dei Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona -. Quando a novembre 2018 siamo partiti con la raccolta fondi abbiamo inviato una lettera a tutte le amministrazioni chiedendo che ci indicassero le loro esigenze e ora possiamo portare a termine questa opera resa possibile grazie ai nostri soci. Vorrei menzionare in particolare la nostra Famiglia del Lussemburgo, dalla quale è arrivato il primissimo versamento dall’estero di 3.500 euro, e le famiglie in Croazia e Brasile, che ci hanno fatto pervenire complessivamente oltre 1.200 euro, una cifra non indifferente considerata la situazione economica che stanno attraversando questi due Paesi. Senza dimenticare i circoli in Svizzera, storici punti di riferimento».

Destinati 3.000 euro ai comuni di Canale d’Agordo, San Tomaso, Alleghe, Rocca Pietore e Livinallongo; 2.000 euro ciascuno a Gosaldo, Rivamonte, Val di Zoldo, San Pietro di Cadore, San Nicolò di Comelico e Feltre; 1.500 euro a Vallada, Cibiana e Cencenighe; 1.000 euro a Sospirolo, Alpago, Agordo, Auronzo, San Vito, Pieve di Cadore, Selva e Lorenzago.

«Al di là dell’aspetto materiale – ha detto la vicepresidente Abm, Patrizia Burigo – questa raccolta rappresenta un forte esempio dell’attaccamento delle nostre comunità al contesto di partenza. Non appena hanno saputo di quanto era successo in tanti si sono messi in contatto con i nostri uffici per sapere qual era la situazione, segnale del fatto che hanno sempre il pensiero rivolto alle loro radici».

Per rimanere sempre aggiornato con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscriviti al canale Telegram

https://t.me/ilnordest

o vai su Twitter

https://twitter.com/nestquotidiano

o  ancora, su Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

o su Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata