Governo Monti, ancora più tasse sui carburanti: ritocco “imprevisto” delle accise

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petrolio pompa benzina super 1Divina (presidente Commissione prezzi del Senato): “è troppo. Così si accresce la crisi dell’economia”

Ancora più tasse sui già ultra tartassati carburanti venduti in Italia: da domani, sabato 11 agosto, proprio alla vigilia del grande ponte estivo di Ferragosto, benzina e gasolio aumenteranno di 0,51 centesimi (in soldoni, mezzo cent al litro) per fronteggiare gli oneri del bonus per i gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti e far fronte alla riscossione agevolata delle imposte nelle zone terremotate dell’Abruzzo. Un “nuovo ed imprevisto caro accise”, come rileva Quotidiano Energia, sulla base del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane del 9 agosto che si rifà alla legge di Stabilità 2012, che genererà nuovi introiti per lo Stato pari a 65 milioni di euro da qui al 31 dicembre 2012. Aumento che va ad aggiungersi all’incremento di prezzo di circa 1,5 cent/litro per le tensioni al rialzo sui prezzi internazionali del carburanti che si riverberano immediatamente sul prezzo del consumatore finale. Comunque vada, quando lo Stato ha esigenze impreviste di cassa, la direzione è sempre quella: aumentare le accise sui carburanti. Dall’inizio del 2011, le accise sulla benzina sono aumentate di 16,44 centesimi, mentre quelle sul diesel di 19,44 cent, cui va ad aggiungersi l’effetto moltiplicatore dell’Iva al 21%. L’ultimo incremento, di 2,42 centesimi Iva compresa su entrambi i prodotti a favore del terremoto in Emilia, risale allo scorso giugno.

LNT festa Cembra 2010 divina 1“Non dobbiamo stupirci – dichiara il presidente della Commissione prezzi del Senato, Sergio Divina – se l’industria del turismo è in crisi nera e se l’economia nazionale arranca sempre di più: se si aumenta a dismisura il prezzo di benzina e gasolio (soprattutto di quest’ultimo, vero “motore” dell’economia nazionale in termini di costo dell’energia per muovere le merci, per fare funzionare le fabbriche e per riscaldare gli edifici), s’incrementano artatamente i costi di produzione, diminuendo così la competitività del Paese, a tutto vantaggio dei paesi confinanti che hanno costi dei carburanti decisamente inferiori a quelli italiani. Con la benzina che fa registrare punte massime di 1,952 euro/litro e di 1,798 euro/litro per il gasolio non è da stupirsi se i consumatori acquistano sempre meno carburanti, utilizzano sempre meno l’auto e, conseguentemente, si spostano sempre di meno: non si può biasimarli”. E pazienza se così facendo

Secondo il senatore Divina “chi va solennemente redarguito è invece il Governo Monti, che dal suo insediamento ad oggi ha grandinato le tasche degli italiani solo di nuove tasse e balzelli vari, deprimendo sostanzialmente la ricchezza nazionale. Non meravigliamoci se c’è nuovamente la corsa a portare al sicuro le proprie ricchezze all’estero e se il Paese non è in grado di attirare investimenti produttivi dall’estero grazie alle varie non riforme o con una revisione della spesa pubblica che è solo una presa per i fondelli per le regioni virtuose del Nord”. Secondo Divina “agendo come ha fatto fino ad oggi la squadra dei tecnici di Monti si può solo portare al fallimento il Paese. Meglio cambiare al più presto registro ed iniziare seriamente a fare vere politiche di sviluppo del Paese, iniziando dall’abbassare l’insostenibile pressione fiscale”.