Prosegue l’operazione di verifica sui conti pubblici contenuti nel Documento di economia e finanza (Def) varato dal governo M5s-Lega lo scorso 9 aprile da parte di Unimpresa con uno sguardo sulla spesa sociale, comparto dove la spesa per pensioni e assistenza salirà di quasi 56 miliardi tra il 2019 e il 2022 (+12%).
Lo Stato investirà più nelle pensioni e meno nelle cure mediche. Aumenterà di oltre 36 miliardi di euro, nei prossimi quattro anni, la spesa per gli assegni pensionistici e crescerà di 11 miliardi anche la spesa per le prestazioni sociali. Più contenuto, invece, l’aumento delle uscite per la sanità che saliranno di 7 miliardi e rispetto al Pil si ridurranno progressivamente: dal 6,54% del 2018 al 6,43% del 2022.
Il totale degli assegni pensionistici passerà dai 268 miliardi di euro del 2018 ai 305 miliardi del 2022 (+13%); le prestazioni sociali passeranno da 80 miliardi a 91 miliardi (+14%); le spese sanitarie cresceranno da 115 miliardi a 123 miliardi con un incremento minore, pari al più 6,62%.
«Restano degli squilibri – commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci – e l’aumento della spesa pensionistica dimostra che le riforme degli scorsi anni non hanno risolto i problemi delle nostre finanze pubbliche e che il correttivo “Quota 100” introdotto con l’ultima legge di bilancio peggiorerà la situazione».
Secondo l’analisi di Unimpresa, che ha incrociato i dati contenuti nel Def approvato il 9 aprile dal consiglio dei ministri, il totale della spesa per l’assistenza salirà di 48,1 miliardi (+13,81%) nel quadriennio 2019-2022 rispetto al 2018: l’anno scorso la spesa si era attestata a 348,8 miliardi (19,76% del Pil), quest’anno arriverà a 364,1 miliardi (20,48% del Pil), per poi salire a 376,9 miliardi nel 2020 (20,68% del Pil), a 387,9 miliardi nel 2021 (20,76% del Pil) e a 397,1 miliardi nel 2022 (20,74% del Pil). Nel dettaglio la spesa per le pensioni crescerà di 36,3 miliardi (+13,52%), dai 268,8 miliardi del 2018 aumenterà a 277,4 miliardi nel 2019, a 287,3 miliardi nel 2020, a 279,1 miliardi nel 2021, a 305,1 miliardi nel 2022.
Per quanto riguarda la spesa per la sanità, questa salirà di 7,6 miliardi nei prossimi quattro anni rispetto al 2018. Dalle casse pubbliche sono usciti 115,4 miliardi negli scorsi 12 mesi (6,54% del Pil) e ne usciranno 118,1 miliardi quest’anno (6,64% del Pil). La spesa passerà a 119,9 miliardi nel 2020 (6,58% del pil), a 121,3 miliardi nel 2021 (6,49% del Pil) e a 123,1 miliardi nel 2022 (6,47% del Pil).
Complessivamente, la spesa per assistenza e sanità aumenterà di 55,8 miliardi (+12,03%): dai 464,3 miliardi del 2018 (26,29% del Pil) ai 482,1 miliardi del 2019 (27,12% del Pil), ai 496,9 miliardi del 2020 (27,25% del Pil), ai 509,2 miliardi del 2021 (27,25% del Pil), ai 520,1 miliardi del 2022 (27,17% del Pil). Si osserva un incremento assoluto della spesa per assistenza e sanità, ma con alcune differenze rispetto al Prodotto interno lordo: la spesa per pensioni e prestazioni sociali, resterà sostanzialmente stabile rispetto al Pil, pur salendo, in termini assoluti, di 48,1 miliardi con una salita del 13,81%, legata all’aumento delle pensioni di 36,3 miliardi (+13,52%) e delle altre prestazioni sociali di 11,8 miliardi (+14,81%). In rapporto al Pil, la spesa per la sanità, invece, registrerà un calo dal 6,54% del 2018 al 6,64% del 2019, al 6,58% del 2020, al 6,49% del 2021, al 6,43% del 2022; in termini assoluti le spese per la salute saliranno di 7,6 miliardi con un incremento percentuale positivo del 6,62%, più contenuto rispetto a quello dell’assistenza.
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