Anche Confcommercio taglia drasticamente la stima della crescita del Pil Italia 2019

Scende dall’1% allo 0,3%. Appello al Governo per disinnescare le clausole di salvaguardia dell’Iva che peserebbero per ben 890 euro a famiglia. Gelmini: «anche Confcommercio lancia l’allarme per l’economia nazionale». 

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Il 2019 e il 2020 saranno anni grami per l’economia italiana, con il Belpaese che riuscirà a dribblare la recessione, ma finirà in stagnazione secondo le stime macroeconomiche elaborate da Confcommercio presentate nell’annuale Forum di primavera di Cernobbio sul lago di Como giunto alla XX edizione.

Confcommercio prevede un rialzo del Pil dello 0,3% per il 2019, contro il +1% indicato lo scorso mese di ottobre, mentre il Prodotto interno lordo salirà dello 0,5% nel 2020. L’incremento dei consumi per l’anno in corso scende dallo 0,8% previsto in ottobre allo 0,3%, per salire poi allo 0,5% nel 2020. In diminuzione da +1,2% a +0,3% gli investimenti previsti nell’anno, che saliranno dello 0,7% il prossimo, mentre l’inflazione si attesta all’1,1% (era all’1,4%), per arrivare all’1,4% nel 2020.

Un rallentamento che non risparmia l’occupazione, che crescerà dello 0,1% di 34.500 unità, quando lo stesso dato lo scorso ottobre era previsto in crescita dello 0,35% a 90.000 unità e segnerà un progresso dello 0,4% a 102.100 unità nel 2020.

Proprio il 2020 rischia di essere un vero e proprio “annus horribilis”, dato che il totale disinnesco dell’aumento dell’Iva vale 23,1 miliardi di euro e comporta 382 euro di maggiori tributi a persona. Un quadro cupo che ha indotto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, a rivolgersi accoratamente al Governo per chiedere di «agire subito rafforzando la nostra posizione nei confronti della Commissione Europea che verrà dopo il voto del 26 maggio». Ad avviso di Sangalli «c’è l’esigenza, a partire dal prossimo Def, di un percorso rigoroso per disinnescare il rischio di un aggravio per il prelievo Iva per circa 52 miliardinel biennio 2020/2021 per un totale di quasi 900 euro a famiglia».

Sangalli ha poi chiesto «il completamento dell’Unione Bancaria, con un comune schema di garanzie dei depositi per agevolare la circolazione dei capitali ed attenuare gli squilibri di credito e di investimenti» e di «mettere in campo un’efficace web-tax europea». Quanto all’Italia, «se da un lato esistono le regole europee che vincolano i saldi di bilancio attraverso il parametro deficit/Pil – ha detto Sangalli – è altrettanto certo che non esistono vincoli di sovranità per le politiche utili a raggiungere questi obiettivi. Per questo il Governo deve attuare un percorso rigoroso intervenendo sui deficit di controllo della spesa, legalità ed infrastrutture del nostro Paese».

«Anche Confcommercio al forum di Cernobbio lancia l’allarme su economia italiana – afferma la capogruppo dei deputati azzurri, Mariastella Gelmini, che critica l’azione del Governo M5s-Lega -. Crescita Pil solo a +0,3% e inevitabile aumento dell’Iva. Un salasso per le famiglie pari a quasi 900 euro. Non sono dilettanti, ma professionisti: è la banda del buco e del “tassa e spendi”».

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