Fatturazione elettronica ancora con alcuni deficit, spesometro, comunicazioni delle liquidazioni IVA periodiche, esterometro, modelli Intrastat, liquidazione IVA di gennaio, certificazioni uniche: sono sette gli adempimenti fiscali che la gran parte delle 127.000 imprese artigiane dovrebbero essere chiamate ad assolvere nei prossimi 20 giorni con un ingorgo burocratico che si annuncia senza precedenti.
Una situazione insostenibile che ha spinto il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Agostino Bonomo, scrivere un appello al sottosegretario alle Finanze, Massimo Bitonci, «affinché il Governo riconosca le difficoltà oggettive che, complice l’avvio della fattura elettronica, le imprese e gli intermediari stanno vivendo. Confido che il Governo prenda atto del cambiamento epocale imposto alle imprese e metta mano al calendario».
Proprio l’E-fattura si sta attualmente traducendo in un grande cambiamento organizzativo ma con alcuni nodi tecnici e dubbi applicativi ancora da sciogliere: dal reperire le fatture elettroniche non transitate dalle varie piattaforme software disponibili a quelle di alcune utenze ricevute ancora in formato cartaceo, all’ancora dubbia gestione pratica delle fatture in “reverse charge” interno, passando per l’esigenza, indotta, di ricevere e conservare in formato “tradizionale” alcune tipologie di documenti fiscali. Inoltre, pur percentualmente ridotta, si registra una sfasatura temporale tra la disponibilità delle fatture elettroniche presenti nella piattaforma dell’Agenzia delle Entrate ed il momento in cui le stesse sono visibili nei diversi portali dei produttori di supporti informatici che dialogano con il Sistema di Interscambio. Con potenziali conseguenti ripercussioni nei tempi di pagamento.
«Tutto questo – aggiunge Bonomo -, si aggiunge a situazioni paradossali di adempimenti doppi, che si sovrappongono e che accentuano il senso di asfissia! Basti guardare all’obbligo, ancora in parte vigente, dei modelli Intrastat e del novello “esterometro”: due impegni quasi gemelli, ma che servono per comunicare informazioni simili, ossia, le operazioni intraprese con partner esteri. Un obbligo non banale che incide sui conti e sul tempo non solo delle 10.000 imprese artigiane manifatturiere esportatrici abituali ma di tutti quelli che hanno fatture dall’estero come, banalmente, per pagare la pubblicità sui social».
Per questi motivi, pur credendo in un periodo di mero passaggio e di inevitabile transizione, sembra doveroso unire gli intenti e ridisegnare, in maniera ragionevole, il calendario dei prossimi adempimenti fiscali. La richiesta formulata al sottosegretario Bitonci verte sulla necessità di prorogare al 30 aprile 2019 la presentazione dello spesometro del secondo semestre 2018, della comunicazione delle liquidazioni IVA del quarto trimestre, dell’esterometro del mese di gennaio 2019. Del resto, sono adempimenti il cui differimento non comporterebbe deficit per l’Erario. Viste le, si augura momentanee, problematicità legate alla E-fattura, è stato inoltre richiesto che il versamento dell’IVA a debito per il mese di gennaio 2019, possa essere versata senza sanzioni entro il 16 marzo 2019 anziché entro il 18 febbraio 2019.
«Confido molto nell’ascolto da parte dei rappresentanti del Governo – conclude Bonomo – ai quali chiediamo estrema celerità, evitando di vanificare gli sforzi e l’impegno con una proroga che, se concessa in zona Cesarini come accaduto in passato, sarebbe inutile e dal sapore di beffa».
Appello fatto proprio dal sottosegretario Bitonci: «il termine per gli adempimenti fiscali del primo trimestre 2019 dell’esterometro e del secondo trimestre 2018 dello spesometro è quella del prossimo 30 aprile. In questo modo intendiamo superare le criticità relative alla concomitanza degli adempimenti fiscali, come lamentato in questi giorni da molti operatori del settore. Si è voluto diversificare la scadenza dei termini per gli adempimenti relativi a esterometro e spesometro da quelli relativi alle comunicazioni Iva ed alla fatturazione elettronica. Ciò per dare maggior respiro e tranquillità nelle operazioni agli addetti».
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