Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e le provincie di Trento e di Bolzano rivendicano il rispetto delle loro prerogative costituzionali
“Siamo parte dell’Italia che funziona e non di quella sprecona e vorremo che ci fosse riconosciuto. Rivendichiamo con serenità il rispetto dell’autonomia speciale, abbiamo dimostrato responsabilità davanti alle difficoltà finanziarie nazionali siglando precisi patti con lo Stato. Davanti a provvedimenti del Governo che non tengono conto di tutto questo, e soprattutto degli impegni assunti, chiediamo un immediato incontro con il presidente del Consiglio dei ministri”: così il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, al termine dell’incontro tra le autonomie speciali del Nord svoltosi presso una tenuta agricola ad Avio in Trentino. “Presentiamo attraverso i nostri parlamentari emendamenti al decreto sulla revisione della spesa per salvaguardare le prerogative costituzionali” e “siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale”. I presidenti delle regioni autonome Friuli, Renzo Tondo, e Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, e delle Province autonome di Trento e Bolzano, Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder, hanno ribadito queste posizioni in un incontro al quale ha partecipato anche l’assessore friulana alle Finanze, Sandra Savino.
La lettera che i presidenti invieranno al presidente del Consiglio dei ministri spiegherà come le autonomie speciali intendono partecipare al risanamento della finanza pubblica, ma non possono accettare che non si tenga conto che questo deve avvenire attraverso trattative bilaterali in attuazione degli statuti speciali. “Anche un Governo tecnico – hanno detto – deve rispettare la Costituzione e il richiamo che facciamo non è difesa di privilegi, ma volontà di difendere una visione dello Stato moderno, efficiente e in dialogo attento con i territori, e non solo quelli ad autonomia speciale”.
Tondo, che prima dell’incontro di Avio ha incontrato parlamentari e capigruppo del Consiglio regionale friulano, ha riaffermato la necessità che “i tavoli bilaterali con il governo superino la fase in cui si ricevono strette di mano e si dimostra cortesia senza poi produrre qualche cosa di concreto. Siamo disposti a fare la nostra parte, ma il Governo rispetti le competenze che gli statuti ci assegnano”.
Per il governatore trentino, Lorenzo Dellai, “quando si dice che bisogna tornare alla strada del buon governo e della sobrietà non si deve guardare a noi, perché‚ noi su quel sentiero ci siamo già da tempo. Questa non è una lotta di categorie, ma la difesa di un modello di stato antitetico a quello centralista, il modello di una Repubblica delle regioni e delle autonomie, sancita anche dalla Costituzione. Se lo Stato non rispetta le prerogative delle regioni e province autonome, figurarsi cosa ne sarà delle regioni a statuto ordinario”.
I Governatori hanno parlato di un clima di crescente difficoltà nei rapporti con lo Stato, sia sul piano istituzionale sia su quello finanziario, aggravato da esternazioni di alcuni esponenti del Governo contenenti accuse gravi e immotivate alle regioni e alle provincie autonome. Molte volte senza nemmeno conoscere le prerogative delle autonomie e le differenze tra quelle del Nord e del Centro-Sud (Sardegna e Sicilia). Sul piano finanziario “è fondamentale che i nostri rapporti vengano definiti su base bilaterale – ha detto Tondo – cosa che il Governo ancora non fa anche a fronte di proposte precise”. Gli ha fatto eco Rollandin: “deve valere il principio per il quale non è giusto che le ‘Speciali’ paghino due volte, senza distinguere tra chi ha già dato e chi non ha ancora dato nulla. Rivendichiamo con forza la nostra esperienza di buon governo e richiamiamo la necessità di avere a disposizione gli strumenti per predisporre dei bilanci senza essere costretti a due-tre variazioni all’anno”. Durnwalder ha ricordato che “l’autonomia è nella Costituzione, chiediamo il rispetto delle forme e dei contenuti, quindi del metodo e delle competenze”.
Le quattro realtà a Statuto speciale chiedono che il loro concorso al risanamento dei conti dello Stato avvenga su base pattizia, quindi attraverso la stipula di accordi bilaterali, come già avvenuto negli anni 2009-2010; la convocazione immediata da parte del Governo di tavoli bilaterali con regioni e province a Statuto speciale; l’inserimento nel decreto legge del Governo sulla revisione della spesa della cosiddetta ‘clausola di salvaguardia’, che sancisce che le disposizioni del decreto legge si applicano alle ‘Speciali’ compatibilmente con quanto previsto nei rispettivi Statuti. “Si deve tenere conto – ribadisce Rollandin – che, a differenza di altre Regioni autonome, noi quattro abbiamo già ampiamente dato con gli accordi sul Federalismo”.
Tra i punti di convergenza, anche un emendamento a salvaguardia dei sistemi sanitari regionali e provinciali, nel rispetto delle competenze statutarie. Le richieste formulate dalle regioni autonome di Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia e dalle province autonome di Trento e Bolzano saranno inserite in una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti, che sarà formalizzata e inviata nei prossimi giorni.