Per Bortolussi (Cgia) “l’operazione comporta risparmi per le imprese italiane fino a 2,25 miliardi di euro su base annua”
La crisi economica che sta colpendo l’Europa non vuole saperne di allentare la morsa e la Banca Centrale Europea presieduta da Mario Draghi tenta nuovamente la carta della limatura dei tassi d’interesse per cercare di rianimare l’attività produttiva, cercando al contempo di ridurre gli oneri per il servizio al debito degli stati. Per questo motivo, il direttorio della BCE ha deciso di limare del 0,25% il tasso ufficiale d’interesse, portando al livello più basso di sempre, lo 0,75%. Un’iniezione di fiducia che si auspica venga utilizzata in tutte le sue potenzialità.
Il taglio dei tassi è stato immediatamente valutato dal sistema imprenditoriale italiano. Per la Cgia di Mestre, “la decisione delle BCE di ridurre il tasso ufficiale di sconto di 0,25 punti, comporterà risparmi per il sistema imprenditoriale italiano fino a 2,26 miliardi di euro all’anno”. A fronte di un livello di indebitamento delle imprese italiane nei confronti del sistema bancario pari a 904,2 miliardi di euro (ultimo dato disponibile al 30 aprile 2012), la riduzione del tasso ufficiale di sconto allo 0,75%, dovrebbe dar luogo ad una contrazione consistente degli interessi annui a carico del mondo imprenditoriale italiano. A livello di singola impresa, sottolinea la Cgia, la decisone della BCE dovrebbe consentire una riduzione della spesa media annua pari a 432 euro.
“E’ bene precisare – dice Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – che la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla BCE potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del costo del denaro anche a livello locale. Pertanto, è verosimile che i risparmi in capo alle aziende da noi stimati possano essere sovrastimati”. Uno scenario più che probabile, visto quanto accaduto con le recenti immissioni finanziarie a tasso agevolato fatte dalla BCE nel sistema bancario europeo e, soprattutto, nazionale, che è rimasto invischiato in comodi e sicuri investimenti in titoli di stato invece di essere immesso nel sistema produttivo.
Se la riduzione del tasso ufficiale di sconto dello 0,25% sarà recepita anche a livello bancario italiano, saranno gli imprenditori della Lombardia, del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna a “godere” dei maggiori vantaggi. Per i primi, a fronte di un indebitamento complessivo pari a 252 miliardi di euro, ciascuna impresa subirà una diminuzione media del costo del denaro, pari a 766 euro l’anno. Per i secondi, la contrazione dei costi sarà altrettanto importante: per le aziende del Trentino Alto Adige (debito complessivo pari a 27,9 miliardi di euro), la diminuzione per impresa sarà di 686 euro; per gli emiliano-romagnoli (con una esposizione bancaria di 101,1 miliardi di €), il calo del costo del denaro sarà di 596 euro per azienda.
Indebitamento imprese: possibili effetti a fronte della riduzione dello 0,25% del Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) |
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Stima* riduzione interessi annui |
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REGIONI |
Prestiti al 30/04/2012 (mln. di euro) |
Risparmio per sistema imprese (mln. di euro) |
Riduzione media annua per impresa (euro) |
ABRUZZO |
14.460,1 |
36,2 |
276 |
BASILICATA |
3.282,6 |
8,2 |
153 |
CALABRIA |
7.779,0 |
19,4 |
126 |
CAMPANIA |
34.719,3 |
86,8 |
185 |
EMILIA-ROMAGNA |
101.160,1 |
252,9 |
596 |
FRIULI-VENEZIA GIULIA |
17.144,5 |
42,9 |
442 |
LAZIO |
102.946,6 |
257,4 |
554 |
LIGURIA |
19.866,0 |
49,7 |
350 |
LOMBARDIA |
252.081,3 |
630,2 |
766 |
MARCHE |
25.041,9 |
62,6 |
397 |
MOLISE |
1.840,4 |
4,6 |
145 |
PIEMONTE |
57.072,4 |
142,7 |
344 |
PUGLIA |
25.360,2 |
63,4 |
190 |
SARDEGNA |
11.217,4 |
28,0 |
192 |
SICILIA |
27.623,9 |
69,1 |
183 |
TOSCANA |
62.834,3 |
157,1 |
432 |
TRENTINO-ALTO ADIGE |
27.899,3 |
69,7 |
686 |
UMBRIA |
12.441,5 |
31,1 |
375 |
VALLE D’AOSTA |
1.587,3 |
4,0 |
326 |
VENETO |
97.894,3 |
244,7 |
541 |
ITALIA |
904.252,4 |
2.260,6 |
432 |
* Il calcolo è stato fatto ipotizzando che la BCE riduca di 1/4 di punto il tasso di riferimento e questo si trasferisca in egual misura sui tassi al dettaglio. |
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Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Banca d’Italia |