Ismea: anche nel 2018 è è boom del bio

+6,5% la spesa di alimenti e bevande nei primi sei mesi dell’anno prodotte con criteri biologici e di sostenibilità. Consumi concentrati soprattutto al Nord Italia.

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Dopo la crescita record del 2017, il primo semestre 2018 fa registrare un’altra importante progressione della spesa di alimentie bevande bio. Secondo le elaborazioni di Ismea, all’aumento di quasi il 10% messo a segno lo scorso anno ha fatto seguito una crescita del 6,5% nel 2018, evidenziando il forte interesse verso il comparto del biologico che attira sempre più consumatori, aziende agricole e trasformatori.

La continua crescita dei consumi negli ultimi anni è il segno che il biologico è entrato stabilmente nelle abitudini alimentari di molti italiani e non è più una nicchia di mercato o una moda del momento, come testimonia anche il crescente spazio sugli scaffali del mercato di massa. In media nove famiglie italiane su dieci hanno acquistato almeno un prodotto bio durante lo scorso anno, ed è soprattutto il Nord Italia a trainare i consumi del comparto: NordEst e NordOvest concentrano il 60% della spesa, a fronte del 24% del Centro e dell’11% del Sud.

Relativamente alle categorie più acquistate, il podio spetta in ordine a frutta, ortaggi e derivati dai cereali (pasta, riso, farineecc.), che rappresentano oltre la metà degli acquisti in valore e hanno registrato nel primo semestre del 2018 un trend positivo rispettivamente del 2,5%, 0,4 % e 9,3%. Da evidenziare in particolare l’andamento in controtendenza del segmento ortofrutticolo bio, rispetto allo sfuso convenzionale, che sempre nel primo semestre del 2018, ha subito un taglio del 7,8%, di riflesso all’introduzione dei sacchetti biodegradibili.

Avanzano anche gli acquisti di latte e derivati (+6,2%), mentre uova e vini fanno entrambi un balzo in avanti del +21,6%,sebbene questi ultimi, in corrispondenza di quote di mercato ancora molto esigue. Si conferma a due cifre l’incremento per oli e i grassi vegetali (+16,5%), carni fresche (+16,5%) e prodotti ittici (+16,7%). I salumi, al contrario, sono l’unica categoria che subisce una battuta d’arresto (-2%).

In relazione ai canali di vendita, permane il primato della grande distribuzione organizzata in un contesto fortemente dinamico per i discount (+42% l’incremento del fatturato). Cede il 3% l’aggregato “altri canali” in cui converge commercio tradizionale, cash&carry, grossisti, porta a porta, e e-commerce.