Snaidero (Friulia): “opera fondamentale per l’economia e perla stessa Autovie”. Ceccarelli: “Mettere da parte le divisioni politiche per realizzare tutti assieme l’opera”. Serracchiani (PD): “l’errore di base è far pesare i costi dell’opera solo su una Regione”
Ancora polemiche sulla realizzazione della terza corsia dell’A4 tra Venezia e Trieste per risolvere l’attuale imbuto che rallenta notevolmente i flussi delle merci e del turismo. Edi Snaidero, presidente di Friulia, la soceità finanziaria della regione Friuli Venezia Giulia, “siamo in un momento cruciale, in quanto il lavoro svolto in passato diventa contestualizzato in scadenze molto incalzanti, in un contesto economico complesso rispetto al passato e obiettivo di Friulia è salvaguardare il proprio patrimonio, difendendo il valore della società”. Secondo Snaidero “Autovie è la partecipata strumentale più importante per Friulia, e l’impegno profuso nell’attività di coordinamento e gestione della due diligence ci porta ad affermare che l’operazione finanziaria per la realizzazione della terza corsia è da farsi, seguendo i tecnicismi necessari, che comprendono una gara, in ragione di un contesto diverso e di elementi da aggiornare”.
Anche se il progetto relativo alla terza corsia iniziato nel 2005, ha avuto una lunga gestazione e da allora numerosi amministratori si sono succeduti, “ora l’obiettivo di tutti deve essere portare a compimento, a vantaggio del Friuli Venezia Giulia e del suo tessuto sociale e produttivo, un’opera importante” ha detto Snaidero, sottolineando come “risulti centrale nell’intero processo il ruolo commissariale e l’atto aggiuntivo”.
A Snaidero ha fatto eco il presidente del Gruppo Trasporti e Logistica dell’Associazione piccole e medie industrie di Udine, Bernardino Ceccarelli: “tutte le forze politiche presenti nella nostra Regione, a tutti i livelli, da quello europeo a quello nazionale e regionale, mettano da parte ogni divisione e ritrovino, come allora, unità di intendimenti nell’interesse della nostra terra”. Ceccarelli ricorda che “già appare compromesso il progetto Unicredit-Maersk per la portualità regionale”, aggiungendo che bisogna tenere conto che “lo Stato in questi ultimi anni non ha dato prova di credere molto in quest’opera, che le grandi correnti di traffico europee non aspettano la soluzione delle incertezze italiane e che, già ora, accusiamo un ritardo di 10-15 anni”. Per Ceccarelli “è necessario raccogliere tutte le forze e concentrarci su un ragionevole reperimento delle risorse in sede nazionale ed europea”.
Tra i critici, la segretaria regionale del PD, l’eurodeputata Sebora Serracchiani che afferma come “le conseguenze della sciagurata gestione dell’affaire terza corsia possono avere devastanti effetti sui bilanci della Regione nei prossimi anni, esasperando difficoltà che già adesso mettono a dura prova la garanzia dei servizi”. Per la segretaria del PD “l’errore fatale commesso da Tondo è stato di voler fare tutto da solo, a prescindere dall’ interesse del Governo, e di aver perseverato su quella strada anche quando c’erano tutti i segnali, finanziari e politici, che era senza uscita. Mentre nel centrodestra si scaricano l’un altro la responsabilità, è urgente riportare tutto a una condizione di normalità, cioè quella di un’opera che serve al Paese e a un pezzo d’Europa, e che non può pesare su una comunità di poco più di un milione di abitanti. Noi – ha detto – non ci rassegneremo mai a trasformare la A4 in una Salerno-Reggio Calabria del nord, e faremo la nostra parte come forza di governo”.