Ceramica italiana protagonista sul mercato Usa

Cresce il fatturato e l’importazione, anche se il primato è minacciato dalla produzione spagnola, sempre più competitiva. Cersaie di Bologna già tutto esaurito nonostante l’ampliamento degli spazi.

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Ceramica italiana lastre ceramica cerasse

La maggiore fiera della ceramica per edilizia degli Stati Uniti, Coverings 2018 ad Atlanta, conferma il successo delle piastrelle tricolori sul mercato americano, confermandone la supremazia in fatto di qualità, nuovo soluzioni e innovazione, che fanno del prodotto italiano di alto di gamma un sicuro punto di riferimento per tutti gli operatori del settore immobiliare.

Un primato che è sempre più insidiato da altre produzioni, ad iniziare da quella spagnola, in decisa crescita, ma anche da quella cinese e del sud America, sempre più competitiva ed agguerrita, alla ricerca di nuovi mercati di sbocco puntando soprattutto sulla competitività del fattore costo.

«L’Italia è protagonista leader negli Stati Uniti, se guardiamo la classifica secondo i fatturati, con una quota del 30% dell’import americano di piastrelle. Siamo davanti a cinesi (29%), spagnoli (14%), messicani (13%) in un mercato che sta crescendo del 5% l’anno e che ha superato nel 2017 i 283 milioni di metri quadrati di piastrelle consumate», ha detto Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica, intervenendo alla conferenza “Ceramics of Italy”, all’interno della Giornata Italiana a Coverings 2018.

Il comparto ceramico negli Usa vale oltre 3,6 miliardi dollari, di cui 790 milioni sono coperti dal prodotto italiano cui viene riconosciuto una superiorità in termini di innovazione, design, performance tecniche. Gli Usa restano il bacino più importante fuori dall’Europa per i 150 produttori italiani di piastrelle: un’industria, concentrata per l’80% nei 19 chilometri lungo alla via Emilia da Maranello a Scandiano, realtà che dà lavoro a 19.000 addetti e che fattura 5,5 miliardi di euro ed esportazioni per l’80% della produzione complessiva pari al 5% della bilancia commerciale nazionale del manifatturiero.

Per presidiare al meglio il mercato americano, ci sono giù 5 gruppi italiani ad avere impiantanto stabilimenti tra Tennessee e Georgia, che occupano 1.200 dipendenti e che, nel giro di quattro anni hanno aumentato la loro produzione da 20 ad oltre 27 milioni di metri quadrati, per un fatturato che ha superato nel 2017 i 450 milioni di dollari.

Tornando alla competizione internazionale, la ceramica italiana non deve dormire sugli allori, in quanto il prezzo medio della lastra italiana è quasi doppio della media di tutti gli altri protagonisti (21 dollari/mq all’importatore, contro i 9,2 dollari della Cina, i 6,7 dollari del Messico, i 12 dollari della Spagna), facendo conseguentemente scendere i quantitativi all’importazione (-4,7% in quantità e -5,3% in valore) a favore di altri paesi come la Cina che vende il doppio dei metri quadrati rispetto al “Made in Italy”, seppure a metà del prezzo. Bene anche la Spagna che ha venduto il 20% in più in valore negli Usa lo scorso anno e nei primi due mesi 2018 ha fatto +30% in valore e +58% in quantità,

Intanto, per il Cersaie, il principale salone italiano della ceramica presso gli spazi di Bologna Fiere, si preannuncia già il tutto esaurito, nonostante i 160.000 metri quadrati del quartiere espositivo felsineo vedano quest’anno l’arrivo dei primi due nuovi padiglioni espositivi per altri 33.000 metri quadri che entro il 2022 porteranno a 270.000 metri quadri la superficie espositiva totale della Fiera.