Veneti nel Mondo: la Regione finanzia master, gemellaggi e soggiorni culturali per mantenere i legami con emigrati

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Lanzarin: «disponibili 445.000 euro per rafforzare il dialogo e le relazioni con i Veneti e i loro discendenti all’estero». 

La Giunta regionale del Veneto ha approvato, su proposta dell’assessore Manuela Lanzarin, il programma annuale delle iniziative per mantenere i rapporti con i veneti emigrati all’estero e le loro comunità e valorizzare la cultura veneta nel mondo.

Il programma finanzierà un concorso per gli studenti delle scuole superiori e una tesi di laurea tra le università del Veneto, per approfondire i temi legati alle migrazioni venete. E sosterrà il rientro, anche temporaneo, di veneti emigrati all’estero, contribuendo alla spesa (sino ad un massimo di 10.000 euro) per master universitari di primo e secondo livello nelle università venete per oriundi (sino alla quinta generazione) e finanziando soggiorni culturali per anziani che hanno lasciato il Veneto in giovane età, o sono discendenti di emigrati veneti, e desiderano conoscere la terra d’origine (60.000 euro la somma totale stanziata).

Fondi ulteriori sono previsti per sostenere i comitati, le federazioni e le associazioni dei Veneti nel Mondo (135.000 euro) e per promuovere gemellaggi culturali e scambi con le comunità dei veneti all’estero (120.000 euro), nonché con i comuni “onorari”, cioè quei comuni italiani e di altri Paesi che siano stati meta dell’emigrazione veneta e che ne abbiano conservato memoria.

In totale il programma 2018 degli interventi dispone di una dote finanziari di 445.000 euro, di cui 75.000 dedicati ai tre appuntamenti “istituzionali” annuali: la celebrazione della Giornata dei Veneti nel Mondo (in programma a luglio sulla Piana del Cansiglio), la riunione della Consulta dei Veneti nel Mondo e il concomitante Meeting dei giovani oriundi veneti, in programma entrambi nel prossimo autunno. Eventuali fondi residui saranno destinati a facilitare il rientro di cittadini veneti e di oriundi dopo anni di emigrazione all’estero, che non dispongono delle necessarie capacità economiche.

«Il Veneto è stata terra di forte emigrazione – sottolinea Lanzarin – e intende conservare memoria viva di questa importante storia collettiva continuando a valorizzare quei legami di  appartenenza comune, valori, lingua e tradizioni che ci legano alle tante comunità estere discendenti dirette dei veneti partiti tra Otto e Novecento».