A22: «pronti ad aumentare il pedaggio per scoraggiare il traffico pesante»

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Kompatscher presenta i risultati di uno studio del Politecnico di Torino. La decisione al “Brenner meeting” del prossimo 12 giugno a Bolzano. Uggé «sono proposte demagogiche prive di una reale conoscenza della realtà». 

Per scoraggiare il traffico in autostrada del Brennero che negli ultimi mesi ha registrato un consistente incremento dei passaggi di mezzi pesanti impegnati nella rotta internazionale Italia-Austria, Arno Kompatscher, presidente della provincia di Bolzano e della regione Trentino Alto Adige (quest’ultima azionista di maggioranza relativa di A22) si è detto pronto «ad aumentare i pedaggi per i Tir in modo sensibile per scoraggiare il trasporto di merci su gomma a lunga distanza, per favorire la ferrovia, al fine di ridurre l’inquinamento ambientale» atmosferico e acustico.

Non solo: Kompatscher auspica anche che i gestori del servizio ferroviario ammodernino rapidamente il parco veicoli in circolazione, al fine di ridurre l’inquinamento acustico causato dai carri più vecchi.

I provvedimenti che Kompatscher ha in animo di prendere saranno presentati ufficialmente in occasione del prossimo “Brenner meeting” di Bolzano in programma il 12 giugno dopo quello che si è svolto a Monaco di Baviera lo scorso febbraio. In quell’occasione, il presidente della Regione dovrà trovare l’accordo sovranazionale con Italia, Austria e Germania su come ridurre la pressione del traffico pesante sulla tratta autostradale Monaco-Verona per favorire l’omologa tratta ferroviaria. E in questo contesto, secondo Kompatscher «è fondamentale potere contare sul rinnovo trentennale della concessione di A22 tramite una società “in house” posseduta interamente dagli enti locali».

Quanto all’entità dell’aumento del pedaggio per i Tir, questo dovrà essere particolarmente salato per conseguire gli effetti desiderati della diminuzione del traffico. Secondo uno studio effettuato dal Politecnico di Torino presentato dallo stesso Kompatscher, «i ricercatori hanno stimato che, introducendo un aumento del 40% per i Tir sull’A22, l’88% di essi continueranno comunque a transitare sull’arteria. Solo il 2% si sposterebbe sulla ferrovia, mentre il 10% dei Tir si riverserebbe sulla statale del Brennero. Per evitare quest’ultima eventualità, la nostra idea è di vietare ai Tir il transito sulla statale, ma solo a quelli impegnati in trasporti internazionali». Di fatto, è probabile che si vada verso un aumento del pedaggio ancora superiore a quanto ipotizzato, rendendo così conveniente l’impiego della tratta ferroviaria, dove la stessa A22 sta investendo da tempo in modo consistente, prima con il servizio di trazione RTC e con la costruzione del centro intermodale di Isola della Scala nel Veronese. Oltre a questo, c’è il tema del costo del gasolio, particolarmente basso – soprattutto rispetto all’Italia – in Austria, cosa che attira l’interesse degli autotrasportatori internazionali che riempiono i serbatoi da 1.000 litri dei loro camion alle pompe della repubblica austriaca.

Un combinato disposto che allarma gli operatori del settore, ad iniziare dal vicepresidente di Conftrasporto Confcomercio, Paolo Uggè: «mi domando dove vivono questi signori che propongono provvedimenti di questo genere. Manca solo che propongano anche la sodomizzazione degli autisti che osano valicare il Brennero, se mi è concessa una provocazione. Mi pare che costoro non abbiano chiaro il quadro di riferimento internazionale e che gli ammonimenti lanciati dalla commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, siano parole al vento». Uggè pensa che «le azioni pensate da Kompatscher possano nascondere, sotto l’aurea dei provvedimenti a tutela dell’ambiente, un interesse soprattutto economico volto ad incrementare gli incassi di A22 di cui lui, tramite la Regione e la Provincia di cui è presidente, è il maggiore azionista. A lui e a tutti i soggetti coinvolti desidero ricordare che il settore dell’autotrasporto è strategico per tutta l’economia italiana, oltre che per quella europea e gli operatori del settore, dalle aziende di autotrasporto e logistica agli autisti, sono esasperati da provvedimenti che non hanno alcun fondamento. Già oggi siamo bombardati dalle richieste provenienti dalla nostra base per attuare provvedimenti esemplari come blocchi del traffico improvvisi sulle autostrade. Non vorrei che a qualcuno agisse di testa sua sull’onda dell’esasperazione».