Cgia: stop agli attacchi ad Equitalia, ma lo Stato torni a pagare i propri fornitori in tempi accettabili

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Gli artigiani di Mestre esaminano anche il tema dei suicidi per motivi economici: dati non drammatici, ma negli ultimi anni il trend è in aumento

Dopo gli attentati, le violenze, gli scontri e le accuse rivolte in questi ultimi giorni ad Equitalia (la società posseduta da Inps e Agenzia delle entrate incaricata delle riscossioni), la Cgia di Mestre prende posizione e si schiera con gli uomini del fisco: secondo Giuseppe Bortolussi “è sbagliato ed irresponsabile accanirsi contro Equitalia visto che questa struttura, purtroppo, è chiamata a svolgere un lavoro molto delicato e poco invidiabile.

 

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E’ vero che in passato ci sono stati casi di riscossione troppo aggressivi, ma il problema non è chi è chiamato a far rispettare la legge, ma eventualmente la legge stessa che, è bene ricordarlo, da qualche mese è stata modificata per venire incontro alle esigenze dei contribuenti. Ciò non è sufficiente? Bene, il Parlamento intervenga e la modifichi nuovamente, ma non si possono scaricare le responsabilità su chi è chiamato a fare il proprio dovere”.  

 

Da qualche mese, grazie alla nuova normativa, si possono rateizzare i pagamenti spettanti al fisco in maniera più agevole prolungando di sei anni la scadenza delle rate (anche con piani di rateizzazione a importi crescenti). Per importi dovuti fino a 20.000 euro (prima il limite si fermava a 5.000 euro), il contribuente non è più tenuto a presentare alcuna giustificazione.

“Se tutto questo non è sufficiente – prosegue Bortolussi – bisogna intervenire legislativamente. E’ necessario introdurre una moratoria per coloro che hanno problemi con Equitalia? Benissimo. S’intervenga. E’ doveroso che le imprese ricevano i 70 miliardi di crediti che avanzano dallo Stato? Sì, allora il Governo ponga fine a questa ingiustizia. Il Parlamento non ha ancora recepito la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti? Lo faccia nel giro di qualche settimana. Ma, per cortesia, interrompiamo questa furia ingiustificata contro Equitalia”. Bortolussi nella sua nota dimentica di accennare al fatto che lo Stato pretende il pagamento di parte di quanto ingiunto per avanzare eventuali contestazioni: anche questa gabola ha indubbiamente contribuito ad esasperare gli animi dei contribuenti, mandando a farsi benedire lo Statuto del contribuente.

Infine, la Cgia di Mestre ritorna anche sul numero dei suicidi per motivi economici che includono i gesti estremi compiuti dai lavoratori dipendenti, dagli imprenditori, dai disoccupati, dai pensionati, etc. “E’ vero che i dati non sono drammatici – dice Bortolussi – ma il trend dei suicidi per motivi economici è purtroppo in crescita. Come dimostra il grafico realizzato grazie alla serie storica offerta dall’Istat, si nota che queste tragedie sono in aumento dal 2007. Questa tipologia di suicidio tocca il punto massimo nel 2009 per poi scendere l’anno dopo a 187 casi. Una quota, quest’ultima, che negli ultimi 19 anni è stata superata solo l’anno prima”.


N° suicidi per motivi economici

(*)

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

142

140

146

115

153

128

137

88

94

83

115

101

98

123

115

118

150

198

187

(*) in questo grafico sono riportati solo i suicidi per motivi economici di tutte le categorie professionali (lavoratori dipendenti, imprenditori, disoccupati, pensionati, etc.)