Secondo l’Istat le imprese più innovative sono al Nord

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La capacità di sviluppare riguarda oltre il 50% delle imprese in Veneto, in Trentino e in Friuli Venezia Giulia. Italia all’ultimo posto in UE per export di servizi

innovazione imprese ricerca sviluppo 1Secondo il rapporto Istat sulla conoscenza, circa la metà delle imprese con almeno 10 addetti realizza attività innovative, in linea con la media europea, ma meno del 20% delle imprese innovatrici nel triennio 2012-14 lo ha fatto collaborando con altre imprese e centri di ricerca, contro circa un terzo nell’Ue.

Sul territorio, la quota di imprese che ha svolto attività innovative varia da oltre il 50% in Veneto, in Trentino e in Friuli Venezia Giulia a poco più del 30% in Sicilia e Campania. In tutte le regioni del Centro (tranne l’Umbria) e del Mezzogiorno la percentuale d’imprese innovatrici è inferiore alla media nazionale. 

Le esportazioni di servizi rappresentano nel 2016 il 12,4% del Pil nell’Ue (9,1% nel 2006) e il 5,4% in Italia (dal 5,2%) che si posiziona all’ultimo posto in Europa. Inoltre, i servizi d’impresa evoluti (finanziari, gestionali, informatici, tecnici e di leasing, e per i diritti di sfruttamento della proprietà intellettuale) insieme, nel 2015 incidono per il 39,3% sull’export di servizi nell’Ue (oltre 4 punti percentuali in più rispetto al 2010) e appena il 19,2% su quello italiano, con un saldo negativo. 

In generale, a confronto con le altre economie europee, l’Italia è rimasta chiusa all’interscambio di servizi. La crisi ha avuto per effetto la caduta della domanda di servizi avanzati da parte delle imprese e – perdurando più che negli altri paesi – ha favorito il surplus nei servizi turistici. Negli anni più recenti, d’altra parte, si osserva una crescita notevole nel peso delle esportazioni di servizi di ricerca e sviluppo (salite oltre la media Ue) e di quelli informatici (che restano ancora molto distanti dai livelli prevalenti). 

Se il sistema produttivo italiano mostra tuttora una competitività molto modesta nell’export di servizi avanzati, nel periodo 2000-2016 ha conseguito il miglioramento nella qualità dei beni – per quanto riflesso da prezzi o valori unitari – più elevato tra i paesi Ue (+14% rispetto alla media mondiale), con livelli superiori o prossimi a 3 volte la media mondiale per i prodotti di abbigliamento e pelletteria, e a quasi 2 volte per i prodotti tessili. Non trascurabile è, inoltre, l’export di prodotti culturali (soprattutto artigianato e opere d’arte) che, pur rappresentando una frazione minima (lo 0,5%) del totale, nel 2016 ha presentato un saldo attivo per quasi mezzo miliardo di euro.