Nel terzo trimestre tira il NordEst (+3,0%) con il Trentino Alto Adige in vetta
Secondo l’Istat nel terzo trimestre 2017, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export risulta in crescita per tutte le ripartizioni: +3,0% per le regioni nord-orientali, +1,4% per l’Italia meridionale e insulare, +0,9% per le regioni nord-occidentali e +0,7% per l’Italia centrale.
Rispetto ai primi nove mesi del 2016, nel periodo gennaio-settembre 2017, a fronte di un aumento medio nazionale del 7,3%, si registrano incrementi delle vendite sui mercati esteri per le regioni delle aree insulare (+33,8%), centrale (+8,2%), nord-occidentale (+8,0%) e nord-orientale (+5,5%). Si rileva invece una leggera diminuzione per le regioni dell’area meridionale (-0,1%). Nel periodo gennaio-settembre 2017 tra le regioni che forniscono il maggiore contributo alla crescita tendenziale delle esportazioni nazionali si segnalano: Lombardia (+7,3%), Piemonte (+8,9%), Lazio (+17,7%), Emilia-Romagna (+5,8%) e Veneto (+5,1%). Diversamente, si registrano segnali negativi in particolare per Basilicata (-16,4%) e Molise (-30,4%).
Nei primi nove mesi del 2017, l’aumento tendenziale delle vendite di autoveicoli dal Lazio, di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia, di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Lombardia contribuisce alla crescita dell’export nazionale per oltre un punto percentuale (1,6 punti), prosegue l’Istat. Nello stesso periodo si segnala un incremento dell’export di macchine e apparecchi n.c.a. da Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte che impatta sulla dinamica nazionale per quasi un punto (0,8 punti).
Le vendite dalla Lombardia e dal Lazio verso gli Stati Uniti, dal Piemonte verso la Cina e dalla Lombardia verso la Germania forniscono un impulso positivo all’export nazionale, mentre flettono le vendite della Lombardia e dell’Emilia-Romagna verso i paesi OPEC. Nei primi nove mesi dell’anno, la positiva performance all’export delle province di Frosinone, Milano, Siracusa, Monza e della Brianza, Cagliari e Torino contribuisce positivamente all’export nazionale. I maggiori contributi negativi provengono da Potenza e Ascoli Piceno.
Nel terzo trimestre 2017 il valore delle esportazioni della provincia di Trento è stato di 893 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2016 ha segnato un +9,7%: un’evoluzione superiore rispetto al dato medio nazionale (+6,1%), del NordEst (+5,7%) e dell’Alto Adige (+7,4%). L’aumento dell’export, viene spiegato in una nota della Camera di commercio di Trento, è determinato dalla crescita complessiva delle vendite verso quasi tutte le aree geografiche. Infatti, a parte l’area asiatica dove i valori esportati sono sostanzialmente in linea con il dato del 2016, i tassi di crescita dell’export verso i Paesi europei, Africa, America e Oceania sono tutti superiori al 7%. Nello stesso periodo il valore delle importazioni è risultato pari a 555 milioni di euro, registrando un +6,3% rispetto al terzo trimestre del 2016. Il saldo della bilancia commerciale si è portato così a 338 milioni di euro, in aumento di circa 16 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016.
«I dati sui flussi di import-export – commenta Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento – ci dicono che, in questa fase, il tessuto produttivo trentino sta intercettando con efficacia la domanda generata dal buon momento dell’economia mondiale e lo fa ottenendo risultati superiori al vicino Alto Adige e al Paese nel suo complesso. L’auspicio è che le ottime performance, ottenute da alcune imprese trentine sui mercati globali, possano fungere da stimolo ed esempio per altre nostre realtà produttive che – ne sono certo – hanno tutte le carte in regola per ottenere importanti successi anche all’estero».
«Giudichiamo positivo l’aumento del 7,3% dell’export nazionale e ancora più positivo il dato trentino, che con una crescita del 9,8% nei primi nove mesi dell’anno, rappresenta una delle migliori performance a livello nazionale – afferma il direttore generale di Confindustria di Trento, Roberto Busato -. E’ un risultato che ci fa piacere perché conferma il livello di eccellenza raggiunto dai prodotti dell’industria trentina, che sono evidentemente apprezzati anche all’estero. E’ necessario dunque continuare a investire sull’internazionalizzazione, anche con strumenti pubblici di supporto, per ampliare sempre più la platea delle aziende esportatrici».