Maggiori costi fino a 442 euro/anno in più per le auto e fino a 1.450 euro/anno per i proprietari di immobili locati. Bortolussi (Cgia): “rischio aumento affitti”. Divina: “il Governo rischia di deprimere ulteriormente il mercato dell’auto e i bilanci delle aziende”
La riforma del lavoro appena varata dal Governo Monti sotto forma di disegno di legge che ora sarà sottoposto al vaglio del Parlamento peserà, in particolar modo, sulle spalle delle imprese e professionisti che usufruiscono di auto aziendali e sui proprietari di immobili dati affitto. Nel primo caso si verserà in più sino a 442 euro per ogni automezzo, mentre nel secondo una persona fisica con un reddito annuo di 25.000 euro, pagherà in più sino a 1.441 euro. I conti, dopo la presentazione della relazione tecnica allegata al disegno di legge sulla riforma del lavoro, sono stati elaborati dalla Cgia di Mestre.
Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro, al fine di reperire nuove risorse, modifica le regole relative alla deducibilità dei costi delle autovetture ad uso promiscuo in regime di impresa, arti o professioni. In particolare, si riduce dal già basso 40% al 27,5% la percentuale di deducibilità dei costi e delle spese relative alle autovetture destinate al trasporto di persone, aventi al massimo nove posti, compreso quello dei conducente. Un provvedimento che interviene in un settore già ampiamente depresso, che negli ultimi mesi ha visto crollare le vendite di veicoli nuovi ed usati, mettendo a serio repentaglio sia la produzione che la rete distributiva (sono in procinto di chiusura oltre 300 concessionari in Italia).
Per il presidente della Commissione prezzi del Senato, Sergio Divina, “questo provvedimento dimostra ancora una volta che il Governo dei tecnici sta facendo il male del Paese. Non è possibile ridurre ulteriormente il già basso livello di deducibilità dell’auto aziendale, che rimane un fattore strategico della produzione per molte aziende e professionisti. Piuttosto che avvicinare l’Italia al resto dell’Europa che già applica la deducibilità al 100% senza limiti di sorta, anche nell’ottica di rilanciare il mercato e di garantire allo Stato un adeguato gettito fiscale che a seguito dei recenti provvedimento è crollato, il Governo Monti ci allontana ulteriormente, aggravando la crisi economica e caricando imprese e professionisti di ulteriori tasse, per di più proponendo una riforma del lavoro che innova poco o nulla rispetto al passato”.
Nel caso degli immobili in locazione, per far fronte alle spese di gestione, le persone fisiche che affittano un immobile hanno diritto ad una deduzione forfetaria pari al 15% di quanto percepito dagli inquilini. Con la proposta di riforma del lavoro, questa percentuale scenderà al 5%. Nel caso si tratti di un immobile ad uso produttivo, si ricorda che non c’è la possibilità di optare per il regime della cedolare secca, con il risultato certo che in questi casi il proprietario subirà interamente la maggiore tassazione. Nell’esempio fatto dalla Cgia di Mestre, una persona fisica con un reddito di 25.000 euro l’anno, a cui si aggiunge il reddito da affitto di un negozio, l’aumento di imposta oscillerà tra i 1.203 e i 1.441 euro all’anno.
“Per le imprese sarà un ulteriore stangata. In particolare c’è il pericolo – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – che allo scadere del contratto di locazione molti proprietari, per compensare questi maggiori costi, chiederanno un forte aumento del canone di affitto. Un pericolo che rischia di mettere sul lastrico centinaia e centinaia di migliaia di piccoli commercianti”.
Ditta individuale o società di persone
Auto a Gasolio
Percorrenza annua di 20.000 km consumi 20 km/lt
(valori in euro)
Costi sostenuti |
caso A |
caso B |
caso C |
Costo di acquisto netto IVA |
9.000 |
15.000 |
18.076 |
IVA relativa |
1.890 |
3.150 |
3.796 |
Rc auto |
500 |
600 |
700 |
Gasolio |
1.434 |
1.434 |
1.434 |
Maggiore tassazione annua |
+277 |
+384 |
+442 |
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre
Nel calcolo del costo annuo si considera anche la quota di ammortamento dell’automezzo.
Persona fisica con reddito di 25.000 euro a cui si aggiunge l’affitto di un negozio
(Valori in €)
2.000 euro al mese di affitto |
2.500 euro al mese di affitto |
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2011 |
dal 2013 |
2011 |
dal 2013 |
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Irpef |
7.422 |
8.334 |
9.360 |
10.500 |
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Add. regionale IRPEF |
251 |
280 |
314 |
351 |
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Add. comunale IRPEF |
87 |
97 |
109 |
121 |
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ICI |
348 |
612 |
348 |
612 |
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Totale |
8.108 |
9.323 |
10.131 |
11.584 |
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Maggiore tassazione |
+1.215 |
+1.453 |
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre