Immatricolazioni di trattori in calo nel 2016 (-0,5%)

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trattore new holland T4.95F
Studio congiunto di Fieragricola e della rivista Macchine Trattori

trattore new holland T4.95FIl “Made in Italy” si rivela vincente anche nel segmento dei trattori e delle macchine per l’agricoltura. Sono tutti italiani i marchi che si aggiudicano la quinta edizione del Best Seller Award, riconoscimento assegnato da Fieragricola di Verona e dalla rivista Macchine Trattori, sulla base delle immatricolazioni relative all’anno 2016.

I numeri della classifica assoluta vedono al vertice della “Top 10” New Holland, Landini, Same e Goldoni, a conferma dell’abilità a produrre delle case costruttrici italiane e a conquistare il gradimento degli operatori del settore sia sul mercato interno che a livello internazionale, dove i trattori “Made in Italy” esportano complessivamente circa l’80% della loro produzione. 

Per il quinto anno consecutivo il primo premio assoluto va a New Holland, per le 333 unità del modello T4.95F vendute nel 2016. A seguire, Landini col modello Rex 90 (259 esemplari immatricolati) e Same, col modello Frutteto 80 (221 unità immatricolate).
Il “Best Seller Award”, anche quest’anno, vede 10 categorie in gara, suddivise in trattori compatti, utility, aziendali, a media, medio-alta, alta e altissima potenza, specialistici, cingolati, isodiametrici. 

Dopo il segno positivo delle immatricolazioni nel 2015 (+1,4%), il mercato italiano segna una leggera flessione nel 2016 (-0,5%) confermando un trend diffuso su scala europea, ad eccezione della Spagna che registra un avanzamento dell’8,1%.
«Sono stati 18.342 i trattori immatricolati nel corso del 2016, una cifra esigua se si pensa che è allineata con quelle che lo stesso mercato avanzava nei primi anni Cinquanta, che nel 1970 si immatricolarono circa 48.000 macchine e che ancora nel 2005 ci si attestò oltre le 31.000 – ricorda Furio Oldani, direttore della rivista Macchine Trattori –. Il nuovo volume di riferimento delle immatricolazioni in Italia sembra aggirarsi intorno alle 18.300 unità, con un riposizionamento indotto da molteplici fattori, dalla crisi economica al calo del numero di aziende agricole, ma forse anche per una crescita imprenditoriale e tecnologica del settore che dà luogo a nuove forme di ottimizzazione dei parchi macchine». 

Nel 2016 è calato il numero delle immatricolazioni dei cosiddetti trattori standard, dei trattori aziendali e di alta potenza, quelli cioè che richiedono gli investimenti più importanti. Hanno invece tenuto le posizioni o anche leggermente incrementato i trattori compatti e gli “utility” e si è registrato un ennesimo boom di immatricolazioni, molte delle quali curiosamente concentrate a fine anno, degli speciali da frutteto e vigneto che da soli hanno totalizzato più di 4.300 unità, 366 in più rispetto al 2015. In percentuale si tratta di un incremento superiore ai nove punti, cui fa eco la crescita delle immatricolazioni degli “isodiametrici” (trattori con le ruote di diametro uguale su tutti gli assi), 248 unità in più rispetto al 2015 per un totale di oltre 3.230 esemplari. Aggiungendo a tali mezzi anche i circa 1.270 cingolati immatricolati nel 2016, altra categoria di macchine in leggera crescita, non ci si deve stupire se la classifica assoluta vede al proprio interno sei specializzati, un cingolato, due compatti e un solo aziendale.