Terremoto centro Italia, mobilitata la Protezione civile del NordEst

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Terremoti e alluvioni terremoto centro amatrice alto lazio
Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna hanno inviato cani da catastrofe, elicotteri, colonne di emergenza e per la gestione delle tendopoli

 

terremoto centro amatrice alto lazioUn nuovo, drammatico evento sismico ha colpito l’Italia centrale a pochi anni dal dramma de l’Aquila: una serie di scosse hanno colpito i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto radendoli praticamente al suolo.

Dal NordEst, subito dopo la scossa delle 3.35, si è mossa la Protezione civile di Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna con l’invio di colonne mobili per portare tende, ospedali da campo, sistemi per la produzione di acqua potabile e pasti caldi, nuclei sanitari ed elicotteri con gruppi di pronto intervento con unità cinofile per cercare di salvare le decine di persone ancora disperse sotto le macerie degli edifici crollati. A breve partiranno anche unità destinate al controllo degli edifici rimasti in piedi, per valutarne l’abitabilità, in modo da ridurre il più possibile il numero delle persone da ospitare nelle tende nelle località di montagna.

Le Caritas del NordEst si sono unite all’intervento della sezione nazionale stanziando ciascuna fondi da destinare all’assistenza delle popolazioni colpite dal sisma.

La Regione Emilia Romagna ha aperto un conto corrente unico regionale per la raccolta di fondi che saranno destinati alle esigenze delle popolazione e dei territori colpiti. Questo Iban e causale del conto corrente intestato a Agenzia Protezione Civile Emilia-Romagna: IBAN IT69G0200802435000104428964 – Causale: Emilia Romagna per sisma Centro Italia”.

Il sisma che ha nuovamente colpito il centro Italia evidenzia ancora una volta l’importanza della prevenzione che riguarda la riqualificazione degli edifici più vecchi, quasi sempre realizzati senza criteri di resistenza ai terremoti. L’esperienza fatta in Friuli dopo il disastroso sisma di quarant’anni fa, dimostra che «investire nella prevenzione e nella riqualificazione degli immobili non è un costo ma un vero e proprio investimento» afferma la presidente della regione Friuli Venezia Giulia e vicesegretario nazionale PD, Debora Serracchiani, secondo cui «sulla prevenzione non si smette mai di investire perché è una necessità costante anche quando questa sia poco appariscente». 

Sarebbe opportuno che dalle parole si passasse ai fatti, stabilendo che già nella prossima legge di Stabilità gli interventi effettuati per la ristrutturazione antisismica degli immobili possa godere per i prossimi dieci anni delle stesse forme di agevolazioni che hanno avuto grande successo con la riqualificazione energetica degli edifici, magari innalzandone le soglie visti i costi decisamente più alti degli interventi. Ne potrebbe scaturire un notevole volano per il rilancio del settore edilizio (in pesante crisi) e per l’occupazione.

Intanto, la politica chiede che «i circa 300 milioni di euro previsti per il “bonus diciottenni” voluti dal premier Matteo Renzi per erogare a ciascun fresco maggiorenne una mancetta di 500 euro da spendere in cultura vengano dirottati con effetto immediato sul fondo emergenze per i terremotati. Peri giovani non sarebbe una grave perdita, ma per i bisognosi sarebbe una boccata di ossigeno e un modo più intelligente di spender ei soldi della collettività» afferma il vicecapogruppo dei senatori della Lega Nord, Sergio Divina.