Oltre mille persone dai Fogolrs di 30 paesi per l’appuntamento annuale all’insegna del “Quando la terra chiama: il Fril nol dismentee”
Sono oltre mille i friulani giunti a San Daniele per partecipare alla XIII convention dei Friulani nel mondo da 30 Paesi. A introdurre i saluti istituzionali – quello del sindaco di San Daniele Paolo Menis e del vicesindaco di Ragogna, dove domani si svolgerà la seconda giornata dell’incontro annuale, Adriano Pidutti – è stato il discorso del neopresidente dell’Ente, Adriano Luci, il quale ha ricordato che negli ultimi anni sono state una ventina le nuove costituzioni di Fogolrs, a testimonianza della vitalità e della necessità di incontro e scambio diretto che i corregionali stanno dimostrando anche in un mondo ormai “strutturalmente globale”.
Luci dopo aver chiamato sul palco accanto alla presidente anche Mario Collavino, costruttore originario proprio di Muris di Ragogna a cui si deve la ricostruzione del grande grattacielo che ha visto la rinascita di “Ground Zero” a New York, ha dato avvio ufficiale alla tavola rotonda coordinata da Cristiano Degano con interventi, tra gli altri, di Duilio Corgnali, coordinatore commissione diocesana per il XL anniversario del grande terremoto, Roberto Dominici, già assessore alla ricostruzione e Fabio Di Bernardo, presidente dell’associazione dei comuni terremotati.
Si è svolto poi un confronto con i protagonisti dei Fogolrs, che presentano un variegato panorama di sfumature: dagli storici e di lunga tradizione del Canada, dell’Argentina e, per restare in Italia, di Milano – che quest’anno a settembre a Udine presenterà le iniziative per il settantesimo di fondazione – fino a quelli di recente istituzione, guidati da trentenni, nelle grandi metropoli: Roberto Barazzutti, chef ventinovenne, guida, ad esempio, da due anni il Fogolr di Shangai, che dalla sua costituzione nel 2009 oggi conta 80 componenti. «Questa convention – ha dichiarato a margine – rappresenta per tutti noi una eccezionale occasione di confronto per sviluppare nuove idee e contatti, oltre che un’occasione per rinsaldare le nostre radici toccando con mano il territorio da cui abbiamo origine».
All’apertura della convention è intervenuta anche la presidente della regione Debora Serracchiani: «siete le nostre antenne sul territorio, persone che per prime si attivano per noi se succede qualcosa di drammatico, come nel terremoto di 40 anni fa, e a questo contatto continuo teniamo ancora più oggi che affrontiamo le sfide della nuova emigrazione, per lo più nostri giovani che cercano di sviluppare le loro professioni all’estero e trovano spesso come primo contatto e aiuto i Fogolrs anche in posti difficili». Serracchiani ha ricordato che «quando mi capita di viaggiare in Italia o nel mondo trovo sempre un friulano che si avvicina a me e mi racconta dov’è il suo paese d’origine e di come si sente fortemente legato alla nostra regione: alla fine mi saluta sempre con un mandi, perché è la nostra lingua comune, ovunque andiamo e dovunque ci troviamo».
La presidente ha ribadito che le linee di indirizzo che l’amministrazione regionale ha previsto per i corregionali vanno nella direzione del «rafforzamento dei rapporti con tutte le sei associazioni che rappresentano tutte persone originarie del Friuli Venezia Giulia», ma anche del legame diretto con le terze e quarte generazioni, «spesso giovani professionisti con cui siamo riusciti a creare legami e relazioni importanti».