Nel 2015 immatricolazioni di autobus sopra quota 3.000

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Autobus ACTV scania omicity veneto
Autobus ACTV scania omicity venetoIn crescita del 7,7% il mercato del trasporto pubblico, ma a macchia di leopardo, con il NordEst in calo

 

Nel 2015 in Italia le immatricolazioni di autobus sono state 3.007, contro le 2.792 del 2014, con un aumento del 7,7%. Sono cresciute sia le immatricolazioni di autobus con capienza fino a 30 posti (+21,5%) sia quelle di autobus con capienza superiore a 60 posti (+9,1%), mentre sono in lieve flessione le immatricolazioni di autobus con capienza compresa tra i 31 e i 60 posti (-0,8%). Questi dati derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.

Questa elaborazione fornisce anche il prospetto dell’evoluzione delle immatricolazioni di autobus a livello regionale, dalla quale emerge che la regione che nel 2015 è riuscita ad incrementare di più le immatricolazioni rispetto al 2014 è la Valle d’Aosta (+122,2%, ma le unità immatricolate sono state solo 20 contro i 9 del 2014), seguita graduatoria da Abruzzo (+120,4%; 97 nuovi mezzi), Toscana (+118,5%; 389 nuovi mezzi), Molise (+72,7%; 19 nuovi mezzi) e Lombardia (+42%; 568 nuovi mezzi). 

Bisogna precisare, però, che il risultato eccellente di alcune regioni, come la Valle d’Aosta e il Molise, è dovuto al fatto che con volumi ridotti di autobus immatricolati è più facile far registrare incrementi percentuali significativi. Agli ultimi posti della graduatoria, invece, si trovano Trentino Alto Adige (-54,7%; immatricolati 109 nuovi mezzi contro i 241 del 2014), Sardegna (-45%; 22 nuovi mezzi), Marche (-42,5%; 46 nuovi mezzi), Liguria (-40%; 33 nuovi mezzi) e Friuli Venezia Giulia (-37,2%64 nuovi mezzi). In Veneto il calo è stato dell’8,2% (immatricolati 91 nuovi mezzi contro i 208 del 2014), mentre il bilancio è positivo (+13,6%) in Emilia Romagna, con 209 nuovi mezzi contro i 184 del 2014.

La crescita delle immatricolazioni di autobus in Italia è indubbiamente significativa e dimostra che questo comparto stia superando le difficoltà degli anni passati. La crescita è dovuta certamente alla ripresa dell’intera economia, che sta ripartendo dopo la grave crisi, ma anche alla necessità di sostituire i mezzi più datati e ancora in circolazione. Secondo i più recenti dati dell’Anfia, in Italia l’età media del parco circolante di autobus è di circa 13 anni, ben al di sopra dei 7,9 anni della Francia, dei 7,7 del Regno Unito e dei 6,9 della Germania. Questo dato, pertanto, rende il parco autobus nazionale particolarmente obsoleto, quindi più pericoloso e inquinante.tabella imatricolazioni bus italia 2015