Oltre 396 milioni di euro persi dalle aziende venete nei primi 9 mesi del 2015. L’eurodeputata veneta presenta interrogazione urgente a Bruxelles dopo il rinnovo delle sanzioni UE
«Prolungare al 31 luglio 2016 le sanzioni UE contro la Russia è pura follia e, oltre ad essere un suicidio politico, è soprattutto un suicidio economico che provocherà nuovi pesantissimi danni al tessuto economico italiano e veneto.
Nei primi 9 mesi del 2015, per colpa delle sanzioni UE e del conseguente embargo russo, le aziende venete hanno perso oltre 396 milioni di euro, con un crollo dell’export veneto verso la Russia del 32%. Numeri terrificanti che toccheranno la cifra di oltre 500 milioni di euro entro la fine del 2015 e che sicuramente peggioreranno dopo questo sbagliatissimo prolungamento delle sanzioni deciso dalla UE in questi giorni». Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto che ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione UE portando all’attenzione di Bruxelles «il caso Veneto e le drammatiche conseguenze che le sanzioni UE e l’embargo russo hanno già provocato e provocheranno al tessuto economico-imprenditoriale della nostra Regione».
Bizzotto si appella all’esecutivo UE «perché faccia marcia indietro e riveda la folle decisione di prolungare fino a luglio 2016 queste sanzioni che raggiungeranno il solo obiettivo di mettere in ginocchio moltissime imprese venete ed italiane con la perdita di migliaia di posti lavoro». «I numeri dell’export veneto verso la Russia sono agghiaccianti – spiega Bizzotto –. Secondo i dati elaborati dal Sistema Statistico della Regione Veneto, nei primi 9 mesi le aziende venete hanno perso oltre 396 milioni di euro di fatturato (da 1.239.339.967 euro del 2014 a 842.870.232 euro del 2015). Ad essere colpiti sono tutti i settori, ma quelli che hanno subito le batoste più forti sono soprattutto il comparto agricolo e la pesca (uno spaventoso -79,4%, con una perdita di oltre 10.700.000 euro), il comparto dei prodotti alimentari (-34,9% per un totale di 15.476.000 euro), il settore del tessile, abbigliamento e pelli ( -40% e la perdita di quasi 90 milioni), il comparto dei prodotti di metallo ( -40,8% per oltre 46 milioni), quello dei macchinari e apparecchi (-25,6% con oltre 95 milioni di perdite) e altre attività manifatturiere (-32,8% per oltre 59 milioni di euro). E se il Veneto perde complessivamente un 32%, l’Italia si attesta su un -28,3% pari ad oltre 2 miliardi di euro persi».
Secondo Bizzotto «rinnovare le sanzioni alla Russia è una decisione totalmente folle, sia da un punto di vista politico sia soprattutto da un punto di vista economico: perché oltre agli ingenti danni economici immediati, ci sono da considerare anche quelli a medio e lungo termine dal momento che sarà difficilissimo riconquistare quelle fette di mercato russo che sono già state occupate da nostri competitor internazionali – continua la leghista Bizzotto -. Non possiamo permettere che siano ancora una volta le aziende venete ed italiane a pagare queste assurde decisioni prese tra Bruxelles e Berlino: la UE fermi questa assurda corsa alle sanzioni e pensi piuttosto ad un urgente piano di azioni compensative in grado di fornire finanziamenti straordinari a favore di tutte le aziende europee danneggiate da questo embargo».