Vendemmia da record grazie al caldo delle ultime settimane

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Alto Adige La vendemmia stacco grappolo EOS Florian Andergassen
I viticoltori attendono un po’ di pioggia per acini perfetti

 

Alto Adige La vendemmia stacco grappolo EOS Florian AndergassenDa oltre dieci anni che non si vedeva una vendemmia così precoce in Italia grazie all’andamento climatico della stagione, decisamente calda e priva di precipitazioni: in questi giorni è partita la raccolta delle uve base spumante in Franciacorta e in Sicilia e tra pochissimo decollerà anche in Trentino.

Grazie alla mancanza di piogge intense, l’aspetto sanitario dei grappoli è ideale, tanto che le prime stime di Confagricoltura indicano una produzione di uva da vino di 6,7 milioni di tonnellate, con un balzo di quasi il 13% sull’anno prima e una produzione di vino intorno ai 44-45 milioni di ettolitri, in prossimità del dato del 2013. Nel complesso il vino italiano vale un fatturato di circa 10 miliardi e l’anno scorso l’export ha raggiunto il massimo storico con 5,1 miliardi. 

Secondo Andrea Faccio, presidente della Federazione vino di Confagricoltura, «le previsioni sono frutto di una rilevazione di un migliaio di soci. In alcune zone l’incremento delle rese è decisamente superiore, in altre, a causa di calamità naturali impreviste, si è perfino registrato un calo delle quantità raccolte. Certo è che la qualità si prevede ottima». Più prudente Coldiretti che prevede una produzione in aumento di almeno il 5% e di ottima qualità. «In Italia la vendemmia parte con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che – spiega Coldiretti – proseguirà a settembre e ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà a novembre con le uve di Aglianico, Nebbiolo e Nerello». 

Con queste premesse, spiega Coldiretti, l’Italia dovrà rinunciare al primato produttivo rispetto alla Francia, dove le stime per il 2015 del ministero dell’agricoltura indicano una produzione a 46,6 milioni di ettolitri, in calo dell’1%. Quanto all’export, secondo Assoenologi nel primo trimestre 2015 la crescita è stata del 3,8% a valore e un calo del 2,1% in quantità, «con previsioni di crescita di almeno due punti sia a valore che in quantità al traguardo dei primi sei mesi del 2015».