Motore 1.5 BlueHDi: cresce il malcontento per l’affidabilità del propulsore Stellantis

Dopo il motore a benzina 1.2 PureTech ora i problemi riguardano anche il Diesel.

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Motore 1.5 BlueHDi
La trasparenza del motore 1.5 BlueHDi di Stellantis con sulla sinistra la catena di distribuzione secondaria oggetto del problema.

In casa Stellantis si allarga il malcontento dei consumatori circa l’affidabilità dei propulsori sviluppati da Peugeot-Citroën: dopo i problemi alla cinghia di distribuzione del tre cilindri a benzina 1.2 PureTech poi sostituita da una più robusta catena, ora i problemi riguardano il motore 1.5 BlueHDi Diesel che risulta interessato da sempre più diffuse rotture, o giochi, della catena di rinvio che collega i due alberi a camme in testa nelle unità Euro 6d prodotte a partire dal 31 dicembre 2019.

SI tratta di un motore diffuso trasversalmente in quasi tutti i marchi del gruppo Stellantis, dai modelli Peugeot e Citroën per cui era stato originariamente sviluppato a quelli Opel e Fiat in sostituzione di quelli originariamente sviluppati internamente dalle rispettive case. I problemi al motore arrivano dopo quelli riscontrati al serbatoio dell’AdBlue.

Il problema ora riscontrato riguarda la catena che comanda i due alberi a camme nella testata, che può finire con l’allentarsi generando giochi pericolosi che possono sfociare in una rottura con gravi conseguenze sull’integrità della testata.

Il problema è noto a Stellantis che a partire da febbraio 2023 è intervenuta modificando le caratteristiche della catena secondaria di distribuzione (quella principale azionata dall’albero motore rimane una cinghia dentata) aumentandone lo spessore da 7 a 8 millimetri, pare risolvendo i problemi riscontrati.

Ora si dovrà vedere se e come Stellantis interverrà per i motori prodotti prima del febbraio 2023 ormai fuori garanzia e dell’introduzione della modifica alla catena di distribuzione secondaria, con tanti proprietari di automobili equipaggiate con il motore 1.5 BlueHDi che si stanno mobilitano sui canali social per avere la dovuta e doverosa assistenza da parte del gruppo Stellantis che fino ad oggi pare avere spinto solo sulla massimizzazione degli utili con la riduzione dei costi e, probabilmente, della qualità complessiva del prodotto a discapito dei diritti dei consumatori.

 

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