La Banca centrale europea ha nuovamente abbassato il suo tasso di interesse principale di 25 punti base, portandolo al 3,25%: la Bce taglia per la terza volta del 2024, nel tentativo continuo di riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine.
Sebbene l’inflazione rimanga ancora superiore al livello di riferimento, trainata dalla crescita dei salari, si prevede un rallentamento nel corso del prossimo anno. I profitti hanno in parte attenuato l’effetto inflazionistico dell’aumento dei salari e si prevede che le pressioni sui costi del lavoro diminuiscano gradualmente.
La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha evidenziato una crescita economica inferiore alle aspettative, con contrazioni nel settore manifatturiero e deboli investimenti. Di fatto la Bce taglia in ritardo e Lagarde è tornata con i tacchi per terra e il calo dell’economia produttiva è figlio legittimo delle sue scellerate politiche dei tassi, tenuti troppo a lungo alti, fino a strozzare nella culla la ripresa dell’economia europea.
Tuttavia, Lagarde ha osservato che l’aumento dei redditi reali e una politica monetaria più flessibile potrebbero eventualmente sostenere la crescita. Inoltre, le tensioni geopolitiche e la debole domanda globale restano rischi al ribasso per queste previsioni. Guardando avanti, la BCE manterrà un approccio basato sui dati, decidendo riunione per riunione. Sebbene le condizioni di finanziamento rimangano rigide, la Banca centrale europea non si è impegnata su un percorso preciso per i tassi, mantenendo l’attenzione sulla riduzione dell’inflazione. Anche se aumentano le previsioni per un calo, entro fine 2024, di altri 50 punti nelle prossime due riunioni del direttivo Bce.
Dopo la decisione sui tassi, l’euro si è rafforzato leggermente sul dollaro Usa dello 0,1%, chiudendo sotto l’1,0830, a causa dei commenti di Lagarde sul debole quadro economico e dei forti dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti.
I corsi azionari europei sono aumentati, con lo STOXX 600 in rialzo dell’1,1%, aiutato dalla politica monetaria più flessibile e dalla stabilizzazione nel settore tecnologico. Il rendimento dei titoli tedeschi a 2 anni è sceso al 2,12% e il differenziale di tassi con i titoli del Tesoro USA si è ampliato, mentre il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi è ai minimi da tre anni e chiude in calo di 2 punti a quota 120, con rendimento fermo al 3,4% e il rendimento dei Btp si riavvicina ai minimi da agosto 2022.
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