Spesa delle famiglie debolissima: allarme di Confesercenti e Federdistribuzione

Richiamata la necessità di sostenere i consumi anche per sorreggere il Pil.

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I dati diffusi dall’Istat sulle vendite al dettaglio del mese di agosto allarma il settore della distribuzione commerciale che registra il continuo calo degli acquisti e della spesa delle famiglie.

Per Federdistribuzione i dati «confermano il perdurare di una situazione di debolezza delle vendite. La mancata ripresa dei consumi, a fronte di una dinamica ormai stabile dell’inflazione, preoccupa in prospettiva futura per la tenuta della domanda interna da cui dipende la sostenibilità economica delle imprese e del Paese».

«Se da un lato le aziende della distribuzione moderna mantengono l’attenzione a iniziative di sostegno del potere d’acquisto delle famiglie, occorre agire nella direzione di dare slancio alla domanda interna. È prioritario stimolare una ripresa dei consumi, assicurando nella prossima legge di Bilancio interventi strutturali a favore dei redditi delle famiglie. Allo stesso tempo – prosegue Federdistribuzione – è fondamentale accompagnare e favorire gli investimenti delle imprese che hanno un ruolo importante nell’assicurare un servizio di prossimità sul territorio italiano, anche attraverso iniziative di rigenerazione urbana e rivitalizzazione di aree commerciali nei centri urbani».

Da Confesercenti si sottolinea il crollo delle vendite nei negozi minori, maggiormente penalizzati rispetto a super e ipermercati. «La spesa delle famiglie sostanzialmente ferma, vendite in crollo per i piccoli negozi. Il quadro tracciato dai dati Istat è preoccupante».

«La revisione del secondo trimestre – prosegue Confesercenti – delinea un netto rallentamento dei consumi, e le valutazioni negative sulla dinamica della spesa delle famiglie sono confermate purtroppo anche dai dati sulle vendite al dettaglio di agosto: per le imprese operanti su piccole superfici si evidenzia un calo del -0,9%, nonostante il traino dei saldi estivi»

Secondo Confesercenti «l’aumento dell’occupazione e dei redditi delle famiglie non si traduce ancora dunque in aumento di spesa, che registra una situazione di stasi e di incertezza da cui il quadro dipinto dal Piano strutturale di bilancio non aiuta ad uscire, visto che non pone al centro dell’agenda economica la necessità di ridare impulso alla ripresa dei consumi».

La prossima manovra finanziaria «dovrà necessariamente assegnare priorità al sostegno dei redditi delle famiglie attraverso la leva fiscale e nell’ottica del Psb – ribadisce Confesercenti -la necessità è di intervenire sulla detassazione degli incrementi salariali derivanti dai rinnovi contrattuali, oltre che a mettere in campo misure organiche di sostegno per le piccole attività commerciali, per dare certezze e aspettative a famiglie ed imprese».

 

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