I sindaci della rete G20Spiagge sono stati ricevuti al Parlamento per spingere sull’approvazione della norma relativa allo “Status delle Comunità Marine”, un percorso lento ma inesorabile per dare alla proposta di legge le gambe necessarie per camminare… e finalmente essere proposta, discussa ed approvata con il consenso di tutte le forze politiche e nel più breve tempo possibile.
Una legge che parte dal basso, voluta da tutti e da tutti ritenuta necessaria per un vero sviluppo sostenibile del turismo balneare. Il risultato del costante lavoro del G20Spiagge sarà rendere migliore la vita dei residenti e più attrattive le coste italiane.
«Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, seguirà nella sua veste istituzionale l’iter legislativo – commenta soddisfatta Roberta Nesto, coordinatrice del G20Spiagge, che ha illustrato alla Camera il senso e l’articolazione della proposta a nome di tutti i numerosi colleghi presenti – e, obiettivo raggiunto con la visita odierna, tutti gli esponenti dei partiti che abbiamo incontrato hanno assicurato la loro disponibilità e dato il loro assenso ai contenuti previsti dalla proposta di legge».
Compito del G20Spiagge (che annovera i comuni di Alghero, Arzachena, Bibbona, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio, Vieste), ribadito con forza dai sindaci durante il loro incontro romano, sarà di mantenere una pressione nei confronti del mondo politico in tutte le sue sedi. Questa rete è abituata a lavorare come una vera squadra: rapporti bipartisan, corretti e coerenti rispetto al risultato anche in presenza di orientamenti diversi, affrontando il tema dello “Status delle Comunità Marine” con il senso della concretezza dei primi cittadini.
Il tempo che separerà l’obiettivo dell’approvazione della legge dal summit annuale che Caorle ospiterà in aprile, vedrà l’impegno di tutti i sindaci nel comunicare il tema e la sua inderogabile necessità. Prima fra tutte l’utilizzo di risorse per permettere assunzioni stagionali adeguate, ad esempio di forze dell’ordine, necessarie a garantire la sicurezza di territori che durante l’estate arrivano a decuplicare i residenti temporanei.
Tutte le forze politiche hanno condiviso l’impostazione e hanno compreso l’esigenza di base del provvedimento: il riconoscimento di uno “status” specifico. Con il riconoscimento, i passaggi successivi previsti dall’articolazione della proposta di legge saranno di fatto realizzati senza difficoltà, consentendo al più importante settore economico del turismo italiano di avere finalmente i mezzi per svilupparsi nel rispetto della qualità della vita dei residenti.
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