Arriva il Fondo per l’enogastronomia e l’agroalimentare italiano

Lollobrigida: «76 milioni a sostegno delle nostre eccellenze». Patuanelli: «la sapienza con cui i cuochi utilizzano i nostri prodotti è un valore promozionale».

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Fondo per l'enogastronomia
Francesco Lollobrigida con Stefano Patuanelli (a dx).

Presentato al Masaf il fondo per l’enogastronomia e l’agroalimentare italiano da 76 milioni di euro per il sostegno delle eccellenze nazionali alla presenza del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e del capogruppo M5S in Senato, Stefano Patuanelli, ideatore della misura quado era ministro nella scorsa legislatura.

«Abbiamo lavorato su uno stanziamento che l’ex ministro Patuanelli aveva lasciato come indirizzo. Oggi – ha detto Lollobrigidamettiamo a disposizione per l’agroalimentare italiano risorse per garantire strumenti che possano mettere in condizione di produrre eccellenza e qualità. È necessario dare un senso di stabilità. Dobbiamo fare sistema perché la partita si gioca a livello europeo e internazionale».

«Ringrazio il ministro Lollobrigida – ha detto Patuanelli – per avermi coinvolto alla presentazione di una misura che avevamo pensato quando avevamo l’onere e l’onore di guidare questo ministero. Questa iniziativa è importante perché parte dalla consapevolezza del valore della cucina italiana nel mondo, che è simbolo di distintività e di grande eccellenza. La sapienza con cui i cuochi utilizzano i nostri prodotti è un valore promozionale per tutto il sistema Paese».

Per Patuanelli «sull’agroalimentare non ci devono essere divisioni politiche, ne va delle battaglie a livello internazionale. La nostra sfida non è tra maggioranza e opposizione ma nei confronti di criticità che vanno affrontate in modo puntuale. È necessario fare questa battaglia anche sul cibo sintetico, perché ritengo sia un pericolo per la democrazia nel suo complesso, al di là della difesa del nostro sistema produttivo».

Il fondo per l’enogastronomia e l’agroalimentare italiano prevede interventi pari a 56 milioni per l’acquisto di macchinari professionali e di altri beni strumentali all’attività dell’impresa, nuovi di fabbrica, in favore di ristoranti, pasticcerie e gelaterie. La seconda misura è dedicata ai “giovani apprendisti” con una dotazione di 20 milioni di euro, rivolta ai diplomati under 30 nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera.

«Credo sia una scelta positiva aver coinvolto tutti i mondi rappresentativi di queste categorie, compreso quello della scuola, perché diamo ai giovani risorse per imprese più sane e floride, quindi più resilienti anche alle crisi economiche che viviamo – ha sottolineato Lollobrigida -: l’Italia deve proteggere l’elemento cardine della nostra produzione che è la qualità. La nostra storia è fatta di contaminazioni culturali che ci portiamo nelle nostre produzioni e che ci permettono di essere percepiti come una super potenzia della qualità. Questo deve renderci consapevoli della potenzialità che abbiamo dal punto di vista economico».

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