Nel 2022 industria trentina cresce del 17,8% rispetto al 2021, così come l’occupazione dell’1,4% e un utile di 327 milioni di euro: sono i dati delle 104 industrie trentine analizzate dallo studio annuale della Cgil del Trentino che nel 2022 hanno fatturato complessivamente 7,674 miliardi di euro, con una crescita del 17,8%rispetto al 2021.
Secondo il segretario generale della Cgil trentina, Andrea Grosselli, c’è la «necessità che il Trentino torni a scommettere sull’industria. Ci preoccupa che nella proposta di governo del centrodestra, confermato alla guidadel Trentino per i prossimi cinque anni, non ci sia mai scritta la parola industria».
Nel programma della coalizione guidata da Maurizio Fugatti, ha aggiunto Grosselli, «si parla di piccole imprese, di turismo, di artigianato. Va benissimo, ma ci stiamo dimenticando del settore dell’industria» che a buon diritto costituisce una delle gambe portanti dell’economia trentina e, soprattutto, del bilancio provinciale, il cui ammontare è garantito dal gettito tributario prodotto in Trentino, che negli ultimi anni ha perso 3 miliardi nella competizione rispetto all’altra Autonomia speciale di Bolzano.
Delle 104 industrie trentine, sette non sono state prese in considerazione nell’elaborazione dei dati. Le restanti appartengono al settore metalmeccanico (45), chimico (16), costruzioni (5), abbigliamento (7), alimentare (15), cartario-poligrafico (9) e altro (7). L’aumento dei ricavi ha riguardato tutti i settori: si parla di un +29% nel tessile, di un +25% nel cartario-grafico, di un +20,2% nel metalmeccanico, di un +18,3% nel chimico, di un +14,7% nelle costruzioni e di un +6,2% nell’alimentare.
«Il 2022 è andato molto bene. Non si è cresciuti così come nel 2021, però è proseguito il trend di crescita del fatturato e di buoni risultati produttivi e finanziari – ha spiegato l’autore dell’indagine, Stefano Ischia -. L’industriaè cresciuta più dell’economia generale del Trentino».
L’utile delle industrie trentine è stato di 327 milioni di euro, pari al 4,3% del fatturato. Le aziende in utile sonostate 94, quelle in perdita dieci. Il margine operativo si è attestato a 456,7 milioni di euro, pari al 6% del fatturato. Le società con margine operativo positivo sono state 95, mentre per nove il margine è stato negativo. Contenuti gli oneri finanziari, che nel 2022 si sono fermati a 46,5 milioni di euro (0,6% del fatturato).
Il segretario Grosselli ha citato i dati del Documento di economia e finanza provinciale (Defp) 2024-2026, approvato dalla giunta provinciale uscente e rientrante da dove emerge che «nel periodo tra il 2008 e il 2020 il Trentino ha registrato un forte calo del numero di aziende industriali in senso stretto, quindi escluse le costruzioni. L’industria ha perso il 18% di aziende in questo periodo, corrispondenti a circa 1.200 aziende in meno. Nello stesso periodo, la giunta provinciale certifica che c’è stato un calo di addetti del 29% nell’industriain senso stretto: vuol dire meno 7.000 addetti in questi anni».
Sempre citando i dati del Defp, il segretario generale della Cgil del Trentino ha parlato anche di una crescitadell’industria trentina del 5,85% nel periodo tra il 2014 e il 2019 rispetto a quello tra il 2008 e il 2013. «Ma l’Alto Adige – ha sottolineato Grosselli – è cresciuto del 17,32%, l’Emilia Romagna del 13,43% e il Veneto del 7,66%. Si sta creando un divario tra l’andamento dell’industria trentina nel suo complesso rispetto a quello dei territori limitrofi, quasi che il nostro territorio non abbia saputo cogliere l’opportunità di crescita». Crescita che si riflette nell’andamento del bilancio provinciale trentino, decisamente in calo rispetto anche alla mole di spesa che deve sopportare.
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