Le “sorprese” di Mario Draghi agli italiani s’arricchiscono di una nuova perla: dopo il mancato stop al Superbonus110% che avrebbe consentito il risparmio di un bel po’ di miliardi, agli 8 miliardi di buco dagli extraprofitti dalle società energetiche rispetto agli 11 miliardi di gettito previsto, ora arriva un’altra spiacevole scoperta: il buco da 4 miliardi generato dalla corsa agli acquisti senza limiti di prezzo di energia elettrica e gas metano del 2022 che ora andrà spalmato sulle bollette degli utenti.
Durante la crisi del 2022 ingenerata dall’invasione russa all’Ucraina e alla decisione europea di mettere l’embargo agli acquisti di energia dalla Russia, i paesi dell’Unione hanno fatto scattare una corsa forsennata agli acquisti di energiaper evitare il rischio di dovere fermare i paesi per mancanza di elettricità e gas metano, facendo letteralmente schizzare i prezzi a livelli stratosferici, tanto che il gas metano ha toccato vette di 350 euro/MWh e di 700 euro/MWh per l’elettricità.
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Peccato solo che l’arrembaggio agli accaparramenti di energia sia stato condotto alla carlona, senza applicare le normali regole di assicurazione contro le eccessive fluttuazioni di mercato, forse nella convinzione che tanto pagava Pantalone. Peccato che il conto arrivi ora e sia salato, perché Arera e Snam hanno presentato al governo Meloni la richiesta di coprire il buco generato tra gli acquisti a caro prezzo e la successiva rivendita a prezzi ribassati. Il tutto per la modica cifra di 4 miliardi di euro.
Chi paga? Sarebbe bello che chi sbaglia paga, ma si tratta di una mera utopia in politica e tra gli alti papaveri delle aziende di Stato. Di fatto, a partire da gennaio 2024 aziende e consumatori si vedranno caricati sulle bollette un contributo straordinario di qualche centinaio di euro per coprire le “sorprese” di Mario Draghi.
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